CinemaItinerariPrimo PianoQuel borgo toscano che incanta i registi: viaggio alla scoperta di Talamone

Bianca Damato5 Settembre 2019
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Lungo la costa toscana, precisamente al confine meridionale del Parco naturale della Maremma, a pochi passi dalla zona di Orbetello e del Monte Argentario, c’è un piccolo paese. Si chiama Talamone, sorge su un promontorio roccioso e domina l’omonimo golfo. Un minuscolo paradiso come tanti che impreziosiscono l’Italia, verrebbe da pensare. E invece si tratta di un posto speciale. Questo piccolo borgo sul litorale maremmano, infatti, ha fatto innamorare numerosi registi cinematografici, italiani e non, che alla fine hanno scelto Talamone come location per i loro film. Sono tanti anni che il paese toscano incanta gli addetti ai lavori della settima arte e così tanti film sono stati girati in questo posto al punto che, passeggiando per le strade e i vicoli del paese, si può percorrere un vero e proprio viaggio nella storia del cinema.

Tutto è cominciato negli anni Cinquanta, precisamente intorno al 1953, quando il regista e sceneggiatore Mario Camerini girò alcune scene del film Ulisse sulla spiaggia di Talamone. Proprio sulle coste talamonesi avviene l’approdo di Ulisse nella terra del ciclope Polifemo che invece, come narra Omero nell’Odissea, è collocata nei pressi della costa siciliana. Il film ebbe un enorme successo di critica e di pubblico, con un cast stellare (un affascinante Kirk Douglas interpreta Ulisse, Silvana Mangano ricopre il doppio ruolo di Circe e Penelope e Anthony Quinn è Antinoo, il capo dei Proci).

Dopo Ulisse, Talamone ho ospitato la produzione di altri film, anche molto diversi gli uni dagli altri. Nel 1980 nel piccolo porto del paese sono ambientate alcune scene del film Mi faccio la barca di Sergio Corbucci, con protagonista Johnny Dorelli. La pellicola racconta di Piero, un dentista che, per trascorrere le vacanze con i figli, decide di acquistare una barca e di partire da Civitavecchia alla volta della Sardegna. Eppure il porto da cui salpa il protagonista con i suoi figli non è quello di Civitavecchia, ma quello di Talamone.

Il paese toscano non attrae solo per le spiagge rocciose, ma anche per la campagna circostante, caratterizzata dalla vegetazione della macchia mediterranea. Nel film Al lupo al lupo del 1992, con Carlo Verdone e Sergio Rubini, alcune scene sono state girate lungo la via Valentina, strada di campagna costeggiata da un canale. Qui i personaggi interpretati da Verdone e Rubini, che nel film sono due fratelli litigiosi alla ricerca del loro padre scomparso, assistono al recupero di un automezzo dal canale, sul quale temono per un attimo che ci sia il padre.

L’anno successivo il regista Massimo Martella, per il suo film di esordio – Il tuffo – scelse lo stabilimento balneare di Talamone, il Bagno delle Donne, per ambientarvi alcune scene notturne. In una calda sera d’estate un gruppo di amici scende le scale che conducono alla spiaggia e, tra i sassi, decide di improvvisare una partita a calcio. Attorniati dalla luce della luna che si riflette sugli scogli, producendo un intenso fascio argentato sull’acqua, due ragazzi trasformano l’innocente competizione sportiva in una lite furiosa per una ragazza.

Nel 2008 Talamone è tornato a essere protagonista di una grande produzione cinematografica, al pari dell’Ulisse di Camerini. Proprio qui è stato ambientato un film della saga di James Bond, Quantum of Solace. L’agente segreto inglese si reca a Talamone per chiedere l’aiuto di un suo vecchio amico che vive all’interno della Torre del Talamonaccio, una fortificazione che fa parte dei monumenti del paese toscano.

A Talamone, grazie alla magia del cinema, si possono rivivere grandi amori, imprese eroiche e avventure “on the road”. Ma perché questo paesino della Toscana attira così tanto i registi? «Talamone è un luogo selvaggio, sassoso, direi un po’ brullo. E qui risiede la sua bellezza», racconta Carlo, un ragazzo che a Talamone è nato e cresciuto e ne è profondamente innamorato. Sin da bambino ha vissuto immerso nel cinema. Suo padre, Alfio, è stato il direttore della fotografia per registi come Antonioni e Dino Risi: «Non dobbiamo dimenticare che, partendo da Roma è il primo paesaggio di questo tipo che possiamo incontrare sulla costa; c’è una semplicità logistica che, soprattutto per gli anni passati, rendeva facile spostare un set cinematografico dagli studi di Cinecittà. Ai tempi muovere produzioni mastodontiche come l’Ulisse aveva un peso economico importante. Inoltre Talamone si presta al cinema non solo per le spiagge, ma anche per il paesaggio circostante, offrendo la possibilità di girare scene diverse e questo, a livello di costi di produzione, garantisce un risparmio», sottolinea Carlo.

Oltre all’aspetto economico, il giovane spiega che Talamone effonde un tale fascino anche perché è un paese ricco di storia. Nel corso dei secoli è stato governato dagli etruschi, dai romani, dalla famiglia Aldobrandeschi in epoca medievale e persino dai Longobardi. Un piccolo paese capace di racchiudere in sé secoli di storia, che si sono perfettamente stratificati all’interno del borgo.

Bianca Damato

Giornalista, è nata a Benevento ma ha sempre vissuto a Roma. Ama viaggiare ma più di ogni altra cosa adora il cinema. Nel tempo libero va a teatro e non si perde mai un gran premio di MotoGP.