La città immaginaria nasce dall’idea di creare un luogo in cui il sapere possa essere scambiato in modo protetto e organizzato, come in una città ideale. Una città utopica dove il caos non può entrare: «Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura» (Italo Calvino). Per portare avanti questo progetto culturale è necessaria una profonda struttura e una suddivisione delle arti e dei saperi, affinché nessuna via di questa città resti incompiuta o senza meta. Conoscere fa sempre la differenza. Le parole non sono solo parole, danno forma al mondo, anche e soprattutto a quello interiore.
Domani inizieremo insieme la costruzione di una città.
Lebbeus Woods, Manifesto, 1993
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