LetteraturaPrimo PianoIl fatto di cronaca che ha ispirato “Anna Karenina” di Lev Tolstoj

Beatrice D'Angelo7 Dicembre 2019
https://lacittaimmaginaria.com/wp-content/uploads/2020/03/aefewgewgw.png

Lev Tolstoj pubblicò Anna Karenina nel 1877 e forse non tutti sanno che la tragica storia della protagonista trae ispirazione da un avvenimento realmente accaduto. Nel gennaio del 1872, infatti, la stampa russa informò della morte di una donna di 35 anni, Anna Pirogova. La donna era vestita in maniera elegante e portava una borsa con un cambio di vestiti. Si era gettata sotto un treno in corsa alla stazione di Yasenki, fuori Mosca. Anna era una lontana parente della stessa moglie di Tolstoj e amante di un suo buon vicino e amico, Alexander Bibikov. Presto si scoprì che Bibikov aveva detto ad Anna che l’avrebbe lasciata per sposare la nuova governante del figlio e Anna non aveva retto al dolore e si era suicidata. La donna aveva lasciato un biglietto per Bibikov in cui c’era scritto: «Tu sei il mio assassino. Sii felice, se un assassino può essere felice». Tolstoj aveva assistito personalmente alla veglia funebre e sicuramente vedere il corpo sfigurato di una donna che aveva conosciuto bene lasciò un lungo ricordo in lui, tanto che quando un anno dopo iniziò a scrivere Anna Karenina sapeva già che finale dare alla sua opera.

Anna Karenina è un’opera che appartiene al filone realista e oltre che dalla storia di Anna Pirogova, Tolstoj trasse ispirazione anche da I racconti di Belkin dello scrittore e poeta russo Aleksandr Sergeevic Puskin. L’autore inoltre, qualche giorno dopo avere incontrato l’avvenente figlia di Puskin a una cena, mentre era sdraiato sul divano, aveva immaginato un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico» e l’immagine si era tanto impressa nella sua mente che si vide obbligato a creare un personaggio per essa ispirandosi alla ragazza.

Il romanzo uscì inizialmente a puntate, dal 1875 al 1877 su Il Messaggero Russo, ma a causa delle idee politiche dell’autore (contrarie a quelle della rivista) la pubblicazione venne interrotta prima dell’uscita dell’ottava parte e il finale venne solo riassunto in poche righe. Tolstoj venne aspramente stroncato dalla critica russa, in quanto la sua opera venne definita un «frivolo racconto». Tuttavia Fëdor Dostoevskij e in seguito Vladimir Nabokov definirono Anna Karenina un capolavoro. Nel romanzo vengono poste in contrasto due storie d’amore: quella di Anna con il conte Vronskij (rispettivamente una donna sposata e un ufficiale dell’esercito) e quella tra Konstantin Levin e Kitty. Le due storie sono completamente opposte, in quanto la prima è adultera e incerta mentre la seconda è più solida e onesta. Il romanzo inoltre approfondisce altri temi quali l’ipocrisia, la gelosia, la fede, la fedeltà, la famiglia, la società e il contrasto tra stile di vita agricolo e urbano. L’autore non vuole che il lettore commiseri Anna, piuttosto che si renda conto che si tratta di una donna incapace di trovare la propria felicità e di capire i propri sentimenti, tanto da arrivare al suicidio come unica via di fuga da una società in cui per lei apparentemente non c’è alcun posto.

Beatrice D'Angelo

Nata a Messina, laureata in Lingue e Letterature Straniere, attualmente sta studiando per conseguire il titolo magistrale. Ama la musica, la storia, il buon cibo e la buona compagnia. Le piace catturare paesaggi con la sua macchina fotografica. Sfrutta ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo e per viaggiare, soprattutto in treno.