Maggio è agli sgoccioli, giugno e l’estate sono alle porte e cresce la voglia di passeggiate e giornate all’aria aperta. Serve a tutti staccare dalla solita routine e per fortuna Roma è una città dalle mille risorse, ricca di aree verdi e parchi dove passare piacevolmente il proprio tempo libero. Racchiusa tra il quartiere Aurelio e Monteverde, si estende per 184 ettari una delle più importanti ville romane, quella appartenuta alla potente famiglia Doria Pamphili. Si tratta del secondo parco di Roma in termini di estensione, inferiore solo a quello regionale dell’Appia Antica.
È un luogo ricco di storia che parte dall’antichità arrivando fino ai nostri giorni. Uno degli ingressi alla villa si affaccia su via Aurelia Antica: nel suo primo tratto, la via rappresenta uno dei pochi esempi rimasti di strada suburbana romana, affiancata da alte mura a protezione di orti e ville patrizie. Proseguendo verso la porta di S. Pancrazio è visibile l’acquedotto che fu restaurato da Paolo V, ripristinando quello costruito da Traiano nel 109 che aveva la funzione di portare l’acqua alla zona di Trastevere partendo da un’area limitrofa a Bracciano.
Fu Pamfilo Pamfili ad acquistare l’immenso parco che nel 1630 era conosciuto col nome di villa vecchia. L’acquisto fu eseguito a seguito del matrimonio di Pamfilo con l’ereditiera Olimpia Maidalchini, figura molto conosciuta nella Roma dell’epoca poiché dopo la morte del marito, lavorò a stretto giro con Giovanni Battista Pamphili, ossia papa Innocenzo X.
La famiglia era originaria di Gubbio e si stabilì a Roma solamente nella metà del Quattrocento, ma come è facile capire, il vero potere lo ottennero dopo la nomina a pontefice di Giovanni Battista. Un retaggio, questo, comune a tutte le più grandi famiglie romane che hanno visto il loro potere affermarsi dopo che un loro esponente era stato nominato papa. È negli anni Quaranta che viene definito l’assetto della Villa, e viene anche fatto edificare il casino del Bel Respiro il cui progetto venne seguito e curato dall’Algardi. Attualmente questo bellissimo edificio è la sede di rappresentanza del governo italiano.
Esattamente com’era consuetudine fare a quel tempo, Innocenzo X nominò cardinale il nipote Camillo, il quale dopo pochi anni rinunciò alla porpora per sposare Olimpia Aldobrandini, unica erede della famiglia, attraverso la quale ottenne il palazzo che oggi accoglie la Galleria Doria Pamphili, adiacente al Collegio Romano.
A questo punto tra i più curiosi sorgerà un quesito: se la famiglia è Pamphili, cosa c’entrano i Doria? La risposta sta nel matrimonio tra Giovanni Andrea III Doria con Anna Pamphili tra Seicento e Settecento, un’unione che ha importato la famiglia genovese a Roma.
Villa Pamphili oggi non appare come ai tempi di Innocenzo X: innanzitutto non comprendeva l’area di Villa Corsini che venne aggiunta solamente nel 1856, diventando un’azienda agricola. Non era nemmeno divisa in due aree. La strada che attraversa il parco, via Leone XIII, fu costruita solamente nel 1960.
Attualmente l’intera zona è di proprietà dello Stato e del Comune di Roma, un processo che è durato moltissimi anni considerando che i primi espropri sono datati 1939 e durarono fino agli anni Settanta. Fa eccezione la cappella funeraria che si trova in prossimità del Casino Algardi, questa infatti è rimasta proprietà della famiglia Doria Pamphili.
Si tratta senz’altro di un parco ricco di storia, che ha vissuto molte vite, attraversato da episodi anche piuttosto significativi della storia del nostro paese. Si ricorda la battaglia per la difesa della Repubblica Romana del 1849: le truppe francesi occuparono Villa Corsini il 2 giugno e il giorno successivo le truppe garibaldine tentarono invano di riconquistarla. È in questa occasione che venne ferito a morte Goffredo Mameli. Non a caso, nei pressi della villa, si trova il museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina.
Villa Doria Pamphili è storia, bellezza e un punto di riferimento delle famiglie romane dei quartieri limitrofi e non che dal 1971, anno in cui venne aperta al pubblico, la scelgono come luogo di svago per giochi e pic nic.

Valentina Bortolotti
Nata a Roma, è laureata in Storia dell’arte e attualmente sta studiando per ottenere il patentino da accompagnatrice turistica. Fotografa autodidatta, guida turistica in erba, ama trascorrere il tempo nei musei in solitaria.