Presto anche Roma potrebbe avere il suo Palazzo della Moda, uno spazio espositivo dedicato alle eccellenze romane del settore manifatturiero. Ad agosto è stata approvata la mozione proposta dalla Commissione Turismo e Moda del Comune di Roma. In attesa dei bandi per aggiudicarsi la coordinazione del progetto, si fantastica già sulla sede, un immobile in Via dei Soldati, nel cuore storico di Roma, poco distante dai monumenti più famosi della città. Recentemente infatti il Comune ha riacquisito il possesso dello stabile, che è parso una vetrina perfetta per l’esposizione della creatività romana. Anche se così potrebbe sembrare, la Capitale non è comunque priva di musei e spazi espositivi dedicati alla moda.
Il Museo Boncompagni Ludovisi è stato infatti uno tra i primi tentativi alla fine del secolo scorso di raccogliere le più importanti creazioni dei grandi sarti romani, come Sarli, Renato Balestra, Valentino e Lorenzo Riva. Più recentemente invece, nell’ottobre del 2015, la storica griffe romana del lusso Fendi ha stabilito il proprio quartier generale all’EUR, nel Palazzo della Civiltà Italiana, dove oltre agli uffici c’è un’area espositiva che è possibile visitare.
Ma il Palazzo della Moda a Roma dovrebbe essere in linea con un’idea nuova di museo, distante da quella tradizionale. Non più un luogo statico di semplice esposizione e quindi contemplazione degli abiti, ma un ambiente connesso anche con la realtà circostante, una realtà produttiva fatta di sartorie storiche e non, botteghe artigiane e laboratori. A questo si aggiunge poi il contributo dato dagli archivi, spesso di attività non più esistenti, ma fonte continua di ispirazione, che vengono rispolverati per non far cadere nell’oblio la genialità del passato.
L’obbiettivo è quello di valorizzare la moda romana in Italia e nel resto del mondo e il risultato è che anche l’idea di Made in Italy ne risulterebbe rafforzata. È grazie infatti alle iniziative di questo tipo che il concetto di moda italiana si arricchisce di significato e valore. Questo genere di progetti, infatti, favorisce il dialogo con il mondo della cultura anche per il fatto di coinvolgere gli studenti e le accademie, luoghi di circolazione delle idee, deputati a formare i professionisti del domani.
Sarebbe infatti auspicabile superare una connotazione superficiale del concetto di moda, andando oltre la mera osservazione delle forme per scoprirne i contenuti. Il progetto romano andrebbe proprio in questa direzione. Alla luce di questo, il Palazzo della Moda a Roma sfrutterà la possibilità di stare al passo con i tempi e guadagnare terreno rispetto a Milano e Firenze (la prima capitale della moda, la seconda città in prima linea nella valorizzazione e preservazione del Made in Italy).

Valeria Fancello
Sin da piccola, nella sua bellissima isola, sogna la moda. Inizialmente affascinata dal suo aspetto patinato, scopre di essere più attratta dal racconto della cultura che si cela dietro questo mondo. Frequenta a Roma la facoltà di Scienze della moda e del costume per poi proseguire con un percorso specialistico sul giornalismo.