ArtePrimo PianoTra arte e natura: “Three Gates of IN-Perfection”

Nicoletta Provenzano22 Ottobre 2019
https://lacittaimmaginaria.com/wp-content/uploads/2019/10/Rid_3GATES01_ATLANTE_Davide-Dormino_Ph_©Angelo-Cricchi_Courtesy_ARTE.it_.jpg

Il progetto artistico Three Gates of IN-Perfection, a cura di Angelo Cricchi, instaura una connessione profonda con il territorio del Parco di Veio attraversato dalla Romea, innestando nel paesaggio tre portali, tre elevazioni dello spirito: gli interventi site specific degli artisti Davide Dormino, Giancarlo Neri e del duo formato da Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari.

Le opere, installate permanentemente nella natura delle valli del Sorbo, ne rispettano la morfologia, la storia e il sostrato, legandosi intimamente al luogo, ai suoi tratti incontaminati, alle gradazioni di verdi che si susseguono e accompagnano lo sguardo tra le presenze arboree e lungo l’orizzonte, incontrando il cielo.

I materiali scelti dagli artisti – marmo, ferro e legno – si accordano all’identità del luogo vissuto per secoli come sentiero di preghiera, percorso nel quale ricongiungersi al proprio spirito vitale, all’infinito scorrere di una dimensione interiore in collegamento con il tutto.

Nella riverenza, celebrazione e compartecipazione della natura, delle sue forze, della sua misura e dei suoi battiti, la materia si riscopre parte del paesaggio, della storia che ne ha intriso il suolo: le prime indagini archeologiche effettuate nella valle del Sorbo, per il posizionamento delle opere, ritrovano una corrispondenza, una relazione con i materiali rinvenuti, come racconta l’archeologo Michele Damiani durante la conferenza stampa del 10 ottobre a Roma presso il WeGil.

Atlante di Davide Dormino, primo ideale portale d’ingresso del progetto, unisce l’uomo e il paesaggio in un legame identitario corporeo e spirituale. La vertebra cervicale diviene il fondamento di questa congiunzione tra uomo, terra e cielo nello sguardo dell’osservatore che riscopre una coincidenza tra il dentro e il fuori da sé.

Davide Dormino, Atlante, 2019, marmo di Carrara, 2,30 X 0,80 X 4,00 mt, photo ©Angelo Cricchi, Courtesy ARTE.it

L’Atlante è sostegno primo della percezione umana, del pensiero che ne scaturisce, congiungendo spirito e corpo in un unicum che si confronta con la natura e di questa fa parte.

Al marmo purissimo di Atlante corrisponde il ritrovamento di un tempio del I secolo a.C. trasformato in sepolcro monumentale con tetto marmoreo, anch’esso momento di passaggio, sito di preghiera, sede di riposo per l’anima. Il mausoleo, connesso a una strada antica precedente alla via Francigena, è stato possibile datarlo all’epoca di Massenzio grazie al metallo trovato nelle monete rinvenute, durante le indagini stratigrafiche, poco distanti dall’opera in ferro Dialogo infinito di Giancarlo Neri.

Giancarlo Neri, Dialogo Infinito, 2019, Acciaio Corten, 2,50 x 0,90 x 10,00 mt, photo ©Angelo Cricchi, Courtesy ARTE.it

L’opera in ferro di Neri rappresenta due sedute fronteggiantisi che si elevano al cielo in un arco unito alla sommità. Nella cornice paesaggistica la relazione tra l’osservatore, lo spazio e l’opera diviene un momento sospeso, uno scambio continuo di sguardi, innalzato da terra eppure in essa fortemente radicato.

L’opera Connessione di Sara Goldschmied & Eleonora Chiari, accordandosi all’identità del luogo, vive di un ritmo lento che non offende il tempo, ma lo abbraccia disponendosi al suo fianco. L’opera in legno di larice e scrittura a fuoco è il terzo passaggio verso la luce della conoscenza di se’ e del mondo, archetipo del cerchio, luogo dove si concentrano tutte le energie materiali e spirituali, universo ciclico che accoglie il divenire lento e inarrestabile del tutto.

Goldschmied & Chiari, Connessione, 2019, panca, legno, larghezza seduta 40 x altezza 40 cm, diametro 5 mt,lampionein legno curvo, base 40 x 20 cm, altezza 4mt, photo ©Angelo Cricchi, Courtesy ARTE.it

La frase ispirata a San Francesco D’Assisi «Un solo raggio di sole è sufficiente per cancellare milioni di ombre» è incisa a fuoco sulla seduta circolare dell’opera, sormontata da una lanterna in legno curvo con una piccola luce a simboleggiare, come racconta Eleonora Chiari, l’illuminazione dell’anima. L’opera sorge sul piazzale basso del Santuario della Madonna del Sorbo, dove nel X secolo sorgeva un castello. Le indagini archeologiche sul sito hanno evidenziato delle buche di palo, resti della palizzata lignea che circondava il maniero: di nuovo la materia si connette alla storia del luogo, costruendo un’apertura dove un tempo sorgeva una roccaforte difensiva.

A conclusione del percorso attraverso i tre portali, una mostra fotografica, Epilogo – trenta fotografie e un video documentario realizzati dal curatore e artista Angelo Cricchi – racconta l’ideazione, i processi, il viaggio di questo progetto che segna il cammino lungo la via Francigena.

Three Gates of IN-Perfection è stato inaugurato il 12 ottobre nel Parco di Veio dalla Regione Lazio come primo classificato del bando regionale Arte sui Cammini. Il progetto è stato promosso dalla Fondazione Allori, con la direzione artistica dell’Associazione Culturale Bianca. Le opere all’interno del Parco di Veio sono collocate lungo il percorso che, a partire dal Santuario della Madonna del Sorbo, si dirige verso i Comuni di Formello e Campagnano di Roma.

Nicoletta Provenzano

Nata a Roma, storica dell’arte e curatrice. Affascinata dalle ricerche multidisciplinari e dal dialogo creativo con gli artisti, ha scritto e curato cataloghi e mostre, in collaborazione con professionisti del settore nell’ambito dell’arte contemporanea, del connubio arte-impresa e arte-scienza.