La mostra The Sleepers di Davide Serpetti, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo presso Casa Vuota a Roma, si staglia in luminosità fulgide, in istanti di sogno carpiti nei colori vividi di un volto dormiente, che prende forme di identità molteplici, ritratte in espressioni pittoriche in perenne divenire.
Nella temporalità sospesa di uno spazio onirico, i ritratti – reiterati in accenti ritmici e apparizioni cromatiche – catturano lo sguardo in una fascinazione magnetica, enigmatica quanto il sogno, richiamato alla quotidianità dall’ambiente protetto e familiare delle mura domestiche.

Come in una galleria di ritratti, Davide Serpetti presenta un fluire quasi diaristico che si accorda con le note dei colori trasmigrati in sfumature energiche, sussurranti l’ombra segreta del sonno, avvolto nelle palpebre chiuse, nelle linee di contorno e di espressione configuranti identità affini, ma distinte.
Da un procedere pittorico lungo le pareti della casa, un’installazione scultorea immersa nel buio e attraversata da proiezioni di luce generate da pattern digitali, dà origine e suggella la serie di volti dipinti, sineddochi visivamente rappresentative di un’entità concettuale, un’immagine destinata a lasciare apparire la propria essenza occulta, coincidente nella forma contenuta negli accesi passaggi tonali e nell’intreccio di soggettività inespresse, affidate allo sguardo dell’osservatore.

In un’ideale rimando alla scultura Ecce Puer di Medardo Rosso, l’artista condensa un’eclettica vibrazione ispirativa nell’accordo dialogico tra linguaggio pittorico e scultoreo: la scultura I miss you more when I have happy moments to share, realizzata dall’artista in collaborazione con Karol Sudolski, rielabora l’immagine progenitrice dell’Ecce Puer in una personale interpretazione e riflessione sull’iconicità del segno, tra coincidenza e arbitrarietà di una evocazione in nuove rive e formulazioni estetiche, dominate dal colore.

Il busto, assopito nel passaggio di luminescenze cromatiche, trasmuta le proprie fattezze a ogni cambio, acuendo la relazione visiva di un’articolazione ipnotica, sensuosa, perennemente sfuggente.
I ritratti, nel ritmico alternarsi lungo le mura domestiche, conducono in un incantamento fulgente che si abbandona a un’ossessiva ricerca di corrispondenza simpatetica tra osservatore e immagine, tra i propri sogni e l’immaginario racchiuso nelle palpebre di tratti figurali in cui riconoscersi.

Le stanze, anch’esse intorpidite da uno scorrere sfolgorante di dipinti dormienti, accolgono le profondità del sonno nel mistero che si cela all’interno della sua dimensione trasformativa e oracolare, nell’atmosfera immaginativa incubante fiabe o incubi, nelle soglie fluide dell’inconscio, nelle fantasie inesplorate, nelle realtà metaforiche.

La mostra The Sleepers nello spazio intimo e protetto di Casa Vuota custodisce e rievoca sogni antichi e recenti, ricorrenti e dimenticati, amplificati nella pittura intensa e vivida di figure assopite, impenetrabili e ambigue, che si sviluppano, modificano e coincidono nel mondo espressivo dell’inconscio.

Nicoletta Provenzano
Nata a Roma, storica dell’arte e curatrice. Affascinata dalle ricerche multidisciplinari e dal dialogo creativo con gli artisti, ha scritto e curato cataloghi e mostre, in collaborazione con professionisti del settore nell’ambito dell’arte contemporanea, del connubio arte-impresa e arte-scienza.