Architettura, Design e ModaArtePrimo PianoTeatro e DanzaTeatro Torlonia: un teatro di corte accessibile a tutti

Giada Oliva6 Luglio 2021
https://lacittaimmaginaria.com/wp-content/uploads/2021/07/bbbbbb.jpg

A Roma, nel quartiere Nomentano e all’interno del parco di Villa Torlonia, esiste uno splendido teatro che da pochi anni è stato aperto al pubblico con una programmazione regolare: il Teatro Torlonia. Un lungo restauro permette oggi a tutti di godere della preziosità di questo gioiellino dall’architettura unico e sontuoso, senza eguali nella capitale. Se lo spettacolo non può prescindere dallo spazio in cui viene realizzato, con il quale intrattiene una relazione di reciproche influenze, non possiamo farci sfuggire l’opportunità di godere di questa esperienza così particolare. Siamo infatti la prima generazione di “plebei” che può accedervi, visto che nasce come teatro di corte per soddisfare il bisogno di svago dell’aristocrazia romana. La costruzione fu commissionata da Alessandro Torlonia in occasione delle sue nozze con Teresa Colonna. I lavori, affidati all’architetto Quintiliano Raimondi, iniziarono nel 1841 per terminare solo nel 1874. Una serie di tragici eventi ne ritardarono la realizzazione, come la morte di Raimondi prima e per ultimo della stessa Teresa. Il dolore per questa ennesima tragedia pose fine da parte di Alessandro Torlonia a qualsiasi tentativo di aprire a breve termine il teatro.

Fu il festaiolo Giovanni Torlonia a decidere di inaugurare finalmente il teatro il 6 maggio del 1905, con un grande evento di gala. Non si badò a spese per mettere in scena Il profilo di Agrippina, un’operetta realizzata per l’occasione con musiche del conte Pietromarchi e libretto del marchese Sommi-Picenardi. La trama narra di un ricco americano che giunge in Italia per sposare una fanciulla il più possibile somigliante alla Agrippina raffigurata su una moneta che porta sempre con sé. Si imbatte però in una vedova intenzionata a spillargli tutti i soldi. È l’inizio di una serie di scenette irriverenti che insieme a musiche e balli costruiscono una satira su quel bel mondo romano presente in sala.

A questa serata non ne seguirono altre. Il teatro rimase chiuso per molto tempo e tutto il complesso di Villa Torlonia cadde in uno stato di abbandono. Inizialmente fu affittato a Mussolini alla cifra simbolica di una lira; fu tuttavia la successiva occupazione anglo-americana a consegnarlo per sempre all’oblio. Nel 1978, grazie a una mobilitazione popolare, il Comune di Roma decise di acquisire tutta l’area di Villa Torlonia e porla sotto la sua tutela. I lavori di ristrutturazione del teatro iniziarono però solo nel 1993 mentre la riapertura ufficiale avvenne nel 2013.

La particolarità del Teatro Torlonia è dovuta a un’architettura dallo stile eclettico e alle fini decorazioni realizzate da Costantino Brumidi, conosciuto come il Michelangelo d’America per aver affrescato il Campidoglio di Washington. Il teatro consiste in un palco, tre ordini di gallerie e una platea un tempo in grado di ospitare fino a 500 persone ma che oggi – per comodità e sicurezza – ne accoglie un numero decisamente inferiore. Il fondale del palco fu progettato per essere apribile e poter così usufruire della scenografia naturale della serra posta sul lato meridionale, gremita di piante esotiche e all’interno della quale gli ospiti avevano la possibilità di passeggiare tra un atto e l’altro. A seconda delle esigenze o dei capricci della corte, il palco e la platea potevano essere portati – attraverso dei macchinari – allo stesso livello e trasformarsi in una sala da ballo. Statue in gesso occupano le nicchie lungo le pareti, maschere teatrali e figure danzanti sono dipinte sui muri e il soffitto ha una volta a ventaglio decorata con Apollo e le Ore, ognuna delle quali è associata a un segno zodiacale.

Il restauro ha saputo ripristinare la bellezza originaria della struttura senza alterarne l’ottima acustica, avendo cura di conservare i materiali di legno e stucco preesistenti. Lo stesso progetto di illuminotecnica è stato pensato per ottenere la massima prestazione con un impatto minimo. Dal 2013 il teatro vanta una programmazione stagionale di tutto rispetto, ricca di concerti, mostre, congressi, spettacoli e laboratori. Numerose sono inoltre le occasioni in cui poter acquisire ingressi al prezzo di un solo euro, potendo così godere in un sol colpo dello spettacolo e di questo prezioso gioiello di architettura e arte.

Giada Oliva

Romana, classe '85, laureata al Dams in Storia del teatro italiano. Ha studiato per diversi anni teatro e danza contemporanea. Particolarmente curiosa, ama essere una cacciatrice di esperienze e di nuovi punti di vista.