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«Dunque la morte di una bella donna è, fuor di discussione, il più poetico tema in tutto il mondo». Così scrisse Edgar Allan Poe nel 1846 in La filosofia della composizione. E questo sinistro assunto sembra essere stato un filo conduttore di buona parte della sua produzione letteraria, indissolubilmente attorcigliata alle drammatiche vicende che si abbatterono sulla sua breve e tormentata esistenza. Quando si pensa alla letteratura dell’orrore, uno dei primi autori ai quali ci...

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Gli avvenimenti degli ultimi anni hanno portato gli uomini a interrogarsi sulla propria natura e a riflettere sulla sostanziale caducità della propria esistenza. Gli intellettuali affrontano da sempre questa tematica nelle loro opere, avviando riflessioni detentrici di interrogativi sconfinati e irrisolvibili. La poesia, come al solito, intercetta i dilemmi dell’animo, rendendoli materia di versi ed eternando le domande che connotano endemicamente l’uomo e la sua profondità. L’immagine degli uomini come le foglie percorre – in...

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Nel canto IX dell’Odissea, Ulisse – dopo essersi lasciato trasportare e commuovere dall’aedo Demodoco, su esplicita richiesta del re Alcinoo – rivela la sua vera identità e dà inizio al racconto delle peripezie vissute fino a quel momento. Nella narrazione, si sofferma anche sull’episodio dei cosiddetti Lotofagi, uomini – dimoranti sulle coste della Cirenaica – abituati a cibarsi del dolcissimo frutto del loto. I compagni di Ulisse assaggiano il fiore, rimanendo sostanzialmente narcotizzati e perdendo...

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«Io mi sento così buono, così tenero, così dolce, che la mia vita fugge lenta e soave, e s’inazzurra, e s’inciela». Con queste favolose immagini Sergio Corazzini raccontava in una lettera all’amico Alfredo Tusti dell’infatuazione avuta per una fanciulla. Si potrebbe dire che questa sensazione della vita che «fugge lenta e soave» abbia colmato tutta la sua breve esistenza, durata appena ventuno anni. Corazzini nasce a Roma nel 1886 e a causa di problemi finanziari...

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È il 24 agosto 1770. Un fanciullo di diciassette anni giace senza vita in un sottotetto di Brook Street, a Londra. Ha assunto oppio e arsenico e si è abbandonato a un sonno eterno. Tre giorni prima passeggiava nel cimitero di Saint Pancras insieme a un amico e, assorto nei propri pensieri, non si accorse di una tomba aperta e vi cadde dentro: l’amico, sdrammatizzando sull’accaduto, disse di essere lieto di assistere alla resurrezione di...

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«I have been here before» («sono già stato qui»): così Dante Gabriel Rossetti ci apre una finestra sui propri più reconditi ricordi. Il poeta riesce, con dei brevi ed efficaci versi, a dipingere quella sensazione di disorientamento che colpisce tutti e che lascia quasi sgomenti. Si parla di quel momento in cui, nel quotidiano susseguirsi degli eventi, una parola, un colore, un oggetto, possono dare alla mente l’impressione che siano già stati visti, sentiti, vissuti...

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Il Settecento fu il secolo preparatore, dal punto di vista letterario, di molte tendenze poetiche e artistiche che si sarebbero affermate nel secolo successivo. La poesia di inizio XVIII secolo ebbe tra i propri protagonisti soprattutto il poeta Alexander Pope, tanto che si parla del cosiddetto “neoclassicismo popiano”, ovvero di un poetare intellettualistico e quasi schiavo delle regole e del decoro. La seconda parte del secolo vide invece un mutare di questo atteggiamento attraverso lo...

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Il cognome di Mary Elizabeth Coleridge (1861-1907) porta subito alla mente Samuel Taylor Coleridge, suo ben più famoso avo: Mary Elizabeth era, infatti, la sua pronipote. La vena poetica sembra allora aver attraversato nella famiglia Coleridge tutto il XIX secolo per giungere così alla penna di questa scrittrice che in vita fu più celebre come romanziera e saggista. Per ovvi motivi, crebbe in un ambiente particolarmente pregno dal punto di vista artistico: viveva in una casa...

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Di fronte alle manie di protagonismo, di grandezza e all’incrollabile “fede” dell’uomo in se stesso, è forse utile ricordare quanto sia futile qualsiasi ritenuta ragionevole pretesa di disporre – di se stessi o degli altri – in maniera definitiva. Il controllo – benché illusorio – che si credeva di esercitare, sfugge; quel che sembrava di aver raggiunto e ottenuto, a prezzo magari di tanta fatica, si dissolve e quel che emerge è l’uomo, nella sua miseria...

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«Ho avuto dei compagni, ho avuto degli amici»: così esordisce una delle poesie più celebri di Charles Lamb, ma anche una delle più rappresentative della sua difficile esistenza. Da questo componimento traspare una solitudine irrimediabile, accumulata negli anni per la perdita delle persone più care. Charles Lamb – poeta romantico contemporaneo di William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge – nacque a Londra nel 1775, nella famiglia di John ed Elizabeth Field Lamb, che ebbero molti...