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Se un discorso sulla necessità di valorizzare il territorio italiano nel cinema sonoro è evidente già a partire dalla fase ruralista della produzione fascista, saltuariamente esaltata da film come Sole (1929) di Alessandro Blasetti e Treno popolare (1933) di Raffaello Matarazzo, esso trova interpretazioni formalmente e ideologicamente più compiute con Camicia nera (1933) di Giovacchino Forzano e Vecchia guardia (1934) dello stesso Blasetti. Tra i temi portanti di questa narrazione troviamo la vita contadina, le tradizioni...

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L’ultimo è stato un anno molto fortunato per Matteo Garrone, che con il suo Dogman (2018) ha fatto incetta di premi: dai David di Donatello ai Nastri d’Argento, dall’European Film Festival alla giuria di Cannes, conquistata dall’interpretazione di Marcello Fonte. Il regista romano – senza dubbio tra i protagonisti della recente rifioritura del cinema italiano – ha conosciuto il grande successo nel 2008 con Gomorra, celebre pellicola ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano. Tuttavia dobbiamo...

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Festeggia l’ottava edizione la rassegna A qualcuno piace classico, appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema e non solo, ospitata fino al 28 maggio presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. La formula rimane la stessa degli scorsi anni e non cambia nemmeno l’obiettivo che resta quello di dare luce e visibilità alle opere del passato: 15 sono i capolavori riproposti in pellicola 35mm, protagonisti illustri i registi che hanno fatto la storia del cinema,...

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Si è spento da poco Enzo Di Benedetto, unico superstite insieme a Michela Mioni dei protagonisti del film cult di Claudio Caligari Amore tossico (1983). Era sua l’iconica battuta: «Dovemo svorta’ e te te piji er gelato?», innumerevoli volte citata e imitata da quasi due generazioni di giovani. Amore tossico fu un vero successo all’epoca: ottenne diversi riconoscimenti, tra cui il premio speciale nella Sezione De Sica alla 40° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia...

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È vero quello che si dice a proposito de Il primo re di Matteo Rovere: usciti dalla sala, non abbiamo l’impressione di aver visto un film italiano. Questo fatto è forse uno degli aspetti più interessanti della pellicola, e ci costringe non solo a interrogarci sul film in sé, ma anche sul significato della nostra cinematografia e sulla percezione che abbiamo di essa. Nel tentare di scoprire come Rovere sia riuscito a suscitare questo genere...