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Lo studio della storia dell’arte spesso viene interpretato come un’assimilazione cronologica di varie epoche che si susseguono in linea retta, con un senso di progressione unico e inevitabile. In questo modo, un artista del Trecento verrà percepito come “più arretrato” nei confronti di un artista del secolo successivo. Questa concezione è dovuta in larga parte al successo dell’opera di Giorgio Vasari Le Vite (“editio princeps” del 1550, seconda edizione del 1568). In realtà, a questa linea...