«Se speriamo di vivere non semplicemente di momento in momento, ma realmente coscienti della nostra esistenza, la necessità più forte e l’impresa più difficile per noi consistono nel trovare un significato alla nostra vita». Con queste parole il dottor Bruno Bettelheim aveva aperto il suo Mondo incantato, un saggio attento e meticoloso sull’importanza della fiaba nella vita dei bambini.
Per formare un adulto consapevole di se stesso, della propria esistenza e del mondo, sostiene Bettelheim, è importante che egli da bambino abbia fatto ordine alla propria casa interiore, al tumulto dei propri sentimenti, che familiarizzi con essi, per trovare un posto nel mondo, intessendo sogni a occhi aperti. È qui che le fiabe hanno un valore senza pari: offrono al bambino immagini e suggerimenti su come affrontare le vicende della vita, pongono i piccoli lettori onestamente di fronte ai principali problemi umani, semplificano le situazioni in modo chiaro e coinciso permettendo così loro di afferrare i problemi nella loro forma essenziale. L’abbandono di un figlio, la vita tragica e avventurosa di un orfanello, la morte di un caro, le dispute tra fratelli, il tradimento di un amico, eroi che devono uscire da soli nel mondo confidando in se stessi e in una profonda fiducia interiore. Insomma, la fiaba non fa sconti, espone il lettore non solo al lato buono delle cose ma a tutte le vicende umane, in cui il male è onnipresente come il bene, e come questo, si incarna in certi personaggi e nelle loro azioni (un drago possente, un gigante, una strega cattiva).
Inoltre, i personaggi delle fiabe non sono ambivalenti, non sono buoni e cattivi allo stesso tempo, ma vengono polarizzati: i buoni e i cattivi, i brutti e i belli, gli intelligenti e gli stolti, i simpatici e gli antipatici. Il bambino generalmente si identifica con l’eroe buono, non solo a motivo della sua bontà ma del fatto che la posizione dell’eroe esercita un forte richiamo positivo su di lui; così il piccolo lettore proietterà tutto se stesso su questo personaggio positivo.
Una vera e propria opera d’arte, la fiaba, che indirizza il bambino verso la scoperta delle proprie passioni e vocazioni; suggerisce lui che una vita gratificante e positiva è alla portata di ciascuno nonostante le avversità e che la lotta contro le difficoltà della vita è inevitabile, essendo parte integrante dell’esistenza umana. Le avventure dell’eroe nel mondo e la sua vittoria personale assicurano ai più piccoli che alla fine si può avere la meglio sui giganti, si può diventare grandi come loro e avere gli stessi poteri; «sono queste le possenti speranze che ci rendono uomini» diceva Bettelheim, e che instillano nei bambini un senso morale, favorendo lo sviluppo della loro personalità.

Ludovica D'Erasmo
Fin da bambina coltiva la passione per la scrittura. I giochi di parole e le rime catturano la sua attenzione. Oggi studia Lettere moderne alla Sapienza e sulla scia di filosofi, scrittori e poeti realizza quello che, da sempre, è il suo grande sogno: scrivere un libro. Da tutto questo nasce "Rimasi". La sua scuola migliore, però, rimane il mondo campestre.