Le nostre anime di notte, film del 2017 diretto da Ritesh Batra e con protagonisti Jane Fonda e Robert Redford, ci insegna che l’amore non smette mai di sbocciare, indipendentemente dall’età delle persone. Il film racconta proprio questo, un amore che nasce tra due pensionati ottantenni, entrambi vedovi e soli da molto tempo, che si ritrovano nei piccoli gesti della quotidianità, da una passeggiata in centro a una cena in un ristorante rinomato. E a rendere il tutto più speciale e commovente sono senza dubbio gli attori, la “golden couple” di Hollywood formata da Jane Fonda e Robert Redford, che tornano a recitare insieme in questo film a cinquanta anni da A piedi nudi nel parco. I due dimostrano ancora, a ottant’anni, una chimica e un feeling eccezionale, la capacità di rappresentare l’amore sullo schermo senza fronzoli ed eccessi. Un amore sobrio, o per meglio dire maturo, ma non per questo meno travolgente e passionale, reso così vicino dalla bravura di due leggende del cinema, che non smettono di stupire dopo così tanti anni di carriera. Il film è stato presentato in anteprima fuori concorso al Festival del cinema di Venezia nel 2017 e, in occasione della conferenza stampa, entrambi gli attori hanno dichiarato che hanno fortemente desiderato questo film proprio per riunirsi, magari un’ultima volta: «Volevo fare un altro film con Jane prima di morire», aveva detto Redford alla stampa.
Le nostre anime di notte è ambientato in una piccola cittadina del Colorado; Addie Moore, pensionata e vedova, chiede al suo vicino di casa di lunga data Louis Waters di farle compagnia, in particolare durante la notte, e dunque di dormire insieme. Non si tratta, come specifica Addie, di una proposta sessuale, ma di un semplice bisogno di affetto e di compagnia perché, come spiega lei stessa, «le notti possono essere davvero lunghe quando si è da soli nel letto» Dopo qualche iniziale titubanza, Louis accetta e i due iniziano a stringere un legame che diventerà sempre più forte, fino a tramutarsi in qualcosa di speciale. I due scopriranno che, nonostante tutto quello che hanno vissuto, l’amore riesce a rendere migliore la vita di tutti, anche se arriva quasi al termine della corsa. Il film si svolge in maniera lineare, senza colpi di scena. Il ritmo è decisamente lento e ci sono molti momenti di silenzio; si tratta di una scelta voluta dal regista, per sottolineare quanto sia difficile la solitudine e la vita senza nessuno accanto che ci voglia bene. La vita dei protagonisti scorre ogni giorno sempre uguale, senza novità, finché non saranno loro a dare uno scossone alle giornate monotone.
E se al centro del film c’è un amore arrivato tardi, durante la “terza età”, a contrapporsi a questo sentimento ci sono le difficoltà affettive dei giovani, in particolare di Gene, il figlio di Addie. Il suo matrimonio è in crisi, la moglie si è allontanata lasciandolo solo con il loro figlio di otto anni e lui si sente perso. Chiede dunque aiuto alla madre per accudire il nipotino, ma non approva la nuova relazione che lei ha intrapreso con il vicino di casa. Gene rimprovera la madre perché, a suo parere, si tratta di un rapporto sconveniente, tanto per alcuni errori che il suo nuovo partner ha commesso in gioventù, quanto perché ormai sono persone anziane. Dunque se da una parte sboccia un amore maturo, dall’altra un amore ancora giovane, che deve maturare, finisce inesorabilmente prima del previsto. All’amore indissolubile di Addie e Louis si contrappone l’amore fallace di Gene e l’amore che non si riesce a trovare, come nel caso della figlia di Louis, Holly. Lei sembra approvare il nuovo legame che suo padre ha stretto con Addie, anzi ne è contenta, ma non riesce a nascondere una sofferenza dovuta al fatto che lei quel sentimento travolgente non riesce a viverlo e, proprio per questo, sceglie di partire per un viaggio in Europa alla scoperta di se stessa.
Fonda e Redford sono una garanzia: certamente se a interpretare i due protagonisti ci fosse stata una diversa coppia di attori, del film si sarebbe parlato molto meno. Insieme riescono a rendere speciale ogni lavoro. Sono loro la vera forza della pellicola: tenera, dolce e delicata.

Bianca Damato
Giornalista, è nata a Benevento ma ha sempre vissuto a Roma. Ama viaggiare ma più di ogni altra cosa adora il cinema. Nel tempo libero va a teatro e non si perde mai un gran premio di MotoGP.