Vivere un luogo può prescindere dall’abitare uno spazio fisico ed ampliarsi in una condivisione di pensiero, in un dilatare la vista oltre i confini imposti dall’impossibilità al viaggio, trattenere ogni impronta di memoria, nelle gradazioni e nei segni che danno forma ai giorni.
Casa Sponge, rimodulando le proprie progettualità, intraprende una corrispondenza virtuale tra gli abitanti della casa Giovanni Gaggia e Mattia Galantini e l’artista Chris Rocchegiani, dal 20 marzo al 3 aprile: una condivisione sinergica e sinestetica di cui lo sguardo dei fruitori è testimone.

Per due volte al giorno, filmati, pitture, scritture, disegni, letture, audio e immagini sono l’humus su cui far nascere nuovi segni, narrazioni e relazioni con una terra gentile e ospitale, antica e operosa che mantiene intatti gli stati evolutivi, il percorso del mondo e i sussurri lievi, in una nota appena percepibile, anche del nostro viaggio.

Un incontro a distanza che si nutre in un colloquio reciproco, in affinità e assonanze, fatto di scambi musicali, di ricordi, parole, visioni, cattura il respiro di un momento, di una quotidianità e di un percorso personale che si incrocia con i mutamenti della terra, i suoi equilibri, infranti e ricomposti in una manciata di ere.

Con il racconto, nelle tinte e nei suoni di un confine che delimita il proprio mondo familiare, l’intenso e delicato scambio attraversa mura e spazi aperti, riuscendo a far sentire l’odore naturale della vita di Casa Sponge, che si colora di presenze arboree, orizzonti, ambienti intimi e amorevoli, rimembranze protette, opere in cui riflettersi, piume e pigolii di dolci moroseta e un cielo che si lascia contemplare nell’infinità dei suoi mutamenti e della sua continuità.

La permanenza degli antenati più prossimi riposa in un piccolo granello posato sui sedimenti di scaglia cinerea, argilla e calcari marnosi (formazioni osservabili nell’Appennino marchigiano), nei racconti bisbigliati dopo il tramonto che accompagna amorevole l’arrivo della notte e culla il fiorire di un nuovo domani.


Il dialogo è un divenire che abbraccia la ciclicità delle stagioni, il germogliare delle rose, la perpetuità del cipresso che intensifica il suo profumo, il fuggevole e fugace volo di farfalla, che nella sua levità adduce peso bastevole a infrangere un cuore.

L’incontro unisce in un rigoglioso innesto fondali di memorie, tecniche e materiali, ricerche, archivi di immagini, canti, ritmi che nel progresso temporale creano affinità spirituali, compresenza di forme, colori, figurazioni che formano lessici compiuti in un contatto visivo.


La conversazione a distanza di Giovanni Gaggia e Mattia Galantini con Chris Rocchegiani pone le basi di una residenza futura, liberando il tempo, dilatando la contemplazione e il pensiero ad un vissuto cosciente e meditativo che si accosta a Casa Sponge con l’interiorità e la vitalità di un costrutto poetico multisensoriale, in un divenire che procede nella continuità del racconto quotidiano e del fare arte.
Il dialogo intessuto è libero e visibile nelle pagine social di Casa Sponge e proseguirà in una mostra negli spazi della Casa.

Nicoletta Provenzano
Nata a Roma, storica dell’arte e curatrice. Affascinata dalle ricerche multidisciplinari e dal dialogo creativo con gli artisti, ha scritto e curato cataloghi e mostre, in collaborazione con professionisti del settore nell’ambito dell’arte contemporanea, del connubio arte-impresa e arte-scienza.