MusicaPrimo PianoLa leggenda dei Pink Floyd rivive attraverso una “tribute band” davvero speciale

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I Pink Floyd Legend (Fabio Castaldi, Alessandro Errichetti, Simone Temporali, Emanuele Esposito) sono nati nel 2005 come tribute band dei Pink Floyd. Nel corso degli anni hanno acquistato una meritata notorietà grazie alla cura meticolosa con la quale organizzano le loro performance live. Sono infatti bravissimi musicisti e usano molti strumenti musicali ed effetti audio dell’epoca per ricreare il sound che ha reso famosa la band inglese. A questo si aggiunge l’uso di effetti scenici e video, proiettati sullo schermo circolare centrale, che ogni fan dei Pink Floyd ricorda dai concerti live dei suoi beniamini. Rispetto ad altre (pur valide) tribute band italiane, i Pink Floyd Legend si distinguono proprio per far vivere al loro sempre più vasto pubblico il vero, unico e indimenticabile spettacolo totale della “Floyd Experience”. In più, sono gli unici a suonare Atom Earth Mother dal vivo e tra i pochissimi a proporre Summer ’68 e Fletcher Memorial Home.

Non a caso nel 2015, in occasione dei festeggiamenti per il 70° anniversario dello sbarco di Anzio, i PFL sono stati chiamati a eseguire integralmente l’album The Final Cut alla presenza di Roger Water, bassista dei Pink Floyd e autore dell’album stesso, dedicato alla memoria del padre caduto durante lo sbarco. Lo spettacolo Atom Hearth Mother dei PFL è stato ospitato lunedì 29 aprile nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, ottenendo il tutto esaurito. La prima parte dello spettacolo ha “scaldato” il pubblico con molti pezzi dagli album più popolari della band inglese: Dark side of the Moon, eseguito quasi per intero, Wish you were here e Animals. Dopo una breve pausa, sono entrati i 130 elementi del Legend Choir per accompagnare l’esecuzione della popolarissima Another brick in the wall e infine, con l’ingresso degli ottoni e degli archi, ha preso il via l’attesissima esecuzione della suite orchestrale Atom Earth Mother.

Questa suite, che occupa il lato A del famoso vinile con la mucca in copertina, fu composta nel 1970 dai Pink Floyd con Ron Geesin che ha collaborato anche con i Pink Floyd Legend, fornendo loro le sue partiture originali. L’esecuzione è stata magistrale, ha commosso la sala e reso onore al tempio della musica in cui è stata eseguita. Non paghi di aver così deliziato e commosso il pubblico dei fan, i PFL hanno proseguito con altri pezzi indimenticabili e l’esecuzione di Summer ’68 come commovente omaggio a Rick Wright, l’amato tastierista dei Pink Floyd scomparso prematuramente nel 2008. A conclusione del concerto, la band ha eseguito il terzo lato del vinile The Wall, da Nobody Home a Comfortably Numb. Ha iniziato il bassista Fabio Castaldi nella stessa scenografia usata da Roger Waters nel suo tour del 2013 per concludere sulle note di Comfortably Numb in cui il chitarrista Alessandro Errichetti ha riprodotto la sua interpretazione dei migliori assoli del chitarrista dei Floyd, David Gilmour.

Il pubblico ha seguito l’intera performance con grande concentrazione, apparendo quasi freddo a uno sguardo poco attento, e ha premiato la band a conclusione del magnifico concerto con una lunga standing ovation. Nell’esecuzione del 29 aprile è stato possibile apprezzare l’inserimento di interpretazioni originali all’interno della trama musicale, come nel caso di Mother. La capacità di saper reinterpretare i brani dei Pink Floyd, senza staccarsi eccessivamente dalle esecuzioni originali ma al contempo senza ripeterle pedissequamente, è forse la migliore dimostrazione del valore e della maturità artistica dei Pink Floyd Legend.

Fabrizio Gasparollo

Ingegnere, ha frequentato il liceo classico. Appassionato di lettura e di musica, nel tempo libero suona la chitarra e coltiva altri interessi alimentati dalle sue passioni e curiosità. È autore del libro "Quartiere Trieste".