Annoverato fin dai primordi tra i Sette Sapienti, Talete di Mileto viene considerato il primo filosofo della storia del pensiero occidentale, oltre che matematico e astronomo.
La sua speculazione si fonda sulla ricerca dell’arché, il principio da cui tutte le cose sarebbero derivate, identificato dal filosofo nell’acqua, desumendo senza dubbio questa sua convinzione dalla constatazione che il nutrimento di tutte le cose è umido, e che persino il caldo si genera dall’umido.
Di Talete, fondatore della Scuola di Mileto, non rimane alcun frammento delle opere a lui attribuite, tra cui la Nautiké Astrologia, un prontuario di astronomia ad uso dei navigatori, un Perì Arcòn (Sui Principi), un Perì Tropés, (Sul Solstizio) e un Perì Isemerìas (Sull’Equinozio).
Discordanti sono le notizie sulla data di nascita: secondo la testimonianza di Apollodoro di Atene, il filosofo sarebbe nato nel primo anno della trentacinquesima Olimpiade (640 a.C), mentre per alcuni studiosi moderni nel primo anno della trentanovesima (624 a.C).
Incertezza anche sull’origine: secondo la tesi riportata da Diogene Laerzio, Talete sarebbe nato a Mileto, in Asia Minore, da Essamio e Cleobulina; secondo altre testimonianze, tra cui quella dello storico Erodoto, avrebbe avuto origine fenicia, appartenente alla stirpe dei Telidi.
Relativamente alla morte, si suppone sia avvenuta durante una gara atletica, al tempo della cinquanttottesima Olimpiade, tra il 548 e il 545 a.C.
Talete potrebbe aver scelto come principio di tutte le cose l’acqua, poiché influenzato dalle culture egizie e babilonesi, con le quali ebbe numerosi contatti. Connessa a tale principio fondatore è la teoria secondo cui la Terra poggerebbe sull’ acqua e vi galleggerebbe. E’ probabile che egli derivasse l’indicazione dell’acqua come arché, principio superiore agli elementi sensibili e forza sempre identica a se stessa, dall’osservazione diretta della natura.
Diogene Laerzio riferisce una notizia secondo cui il filosofo si sarebbe trovato per un periodo di tempo in Egitto, paese da cui avrebbe importato conoscenze sia geometriche che cosmologiche, arrivando persino a misurare l’altezza delle piramidi. A Talete sono attribuiti inoltre cinque teoremi di geometria elementare.
In campo astronomico il merito di Talete è stato quello di aver previsto l’eclissi totale di sole, da identificare con quella del 585 a.C., verificatasi durante una battaglia tra Medi e Lidi. Secondo alcuni studiosi Talete si sarebbe servito, per tale previsione, di alcune informazioni attinte da popoli già esperti di astronomia, tra cui i Caldei, i cui sacerdoti registravano le eclissi già dall’ottavo secolo a.C.
Al filosofo ed astronomo è attribuita inoltre la scoperta delle stelle che formano l’Orsa minore, e l’osservazione delle Iadi e delle Pleiadi, di cui avrebbe fissato il tramonto mattutino venticinque giorni dopo l’equinozio autunnale.

Francesca Ricciuti
Abruzzese, classe '85. Laureata con lode in Filologia Classica presso la Sapienza di Roma. Da sempre appassionata delle lingue classiche, ha insegnato sia privatamente che a scuola.