LetteraturaPrimo PianoI volti della filosofia: Socrate, il filosofo del «conosci te stesso»

Francesca Ricciuti1 Giugno 2019
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Socrate, uno dei più importanti esponenti della filosofia occidentale, nasce tra il 470 e il 469 a.C. ad Atene. Non ha lasciato nulla di scritto perché ha fatto dell’oralità lo strumento principe del suo fare filosofia che ha sempre inteso in forma dialogica.

Le fonti principali delle sue opere sono i suoi discepoli tra cui Platone (che condivise negli scritti giovanili il pensiero del maestro), Senofonte (nelle opere Apologia di Socrate, Simposio, Detti memorabili di Socrate), Aristofane (nel suo Le nuvole); ulteriore testimone del pensiero socratico è Aristotele che però risulta poco attendibile poiché egli tende a esporre il pensiero dei filosofi precedenti interpretandolo secondo il suo personale punto di vista, operando distorsioni e fraintendimenti sui concetti originali.

Probabilmente Socrate era di famiglia benestante, di origini aristocratiche: nei dialoghi platonici non risulta che egli esercitasse un qualsiasi lavoro e del resto sappiamo che egli combatté come oplita nella battaglia di Potidea e in quelle di Delio e di Anfipoli.

Nel 399 a.C., all’età di circa settant’anni, l’Atene democratica lo accusa di non credere negli dei tradizionali e di corrompere le giovani generazioni. Socrate infatti, in aggiunta agli dei riconosciuti dalla polis, credeva anche in una divinità minore, chiamata daimon, un essere divino inferiore agli dei ma superiore agli uomini da intendersi anche con il termine genio.

Nonostante la sua vivace difesa, il filosofo venne condannato a morte e decise di non fuggire per non trasgredire le leggi della città.

Principio fondamentale del pensiero filosofico socratico è il sapere di non sapere, inteso come consapevolezza di non conoscenza definitiva che diviene però molla fondamentale del pensiero di conoscere; la figura del filosofo secondo Socrate è completamente opposta a quella del saccente.

Come i sofisti, anche Socrate mise al centro della sua speculazione filosofica l’uomo e il mondo umano, tralasciando l’indagine relativa al cosmo che tanto aveva caratterizzato i presocratici.

Occuparsi di filosofia significa un esame incessante e approfondito di se stessi e degli altri esseri umani e a questo proposito ricorre il motto più famoso del filosofo: «Conosci te stesso».

Socrate ricerca un fondamento antropologico nella natura dell’uomo che possa giustificare ogni possibile politica ed etica, trovandolo nel concetto di anima. In questo senso, l’anima viene intesa come Psychè, l’io consapevole e la personalità morale e intellettuale.

Nel pensiero di Socrate, la morale è rappresentata dalla cura dell’intelligenza-anima tramite la conoscenza. Tutte le virtù si possono ricondurre al sapere e alla coscienza.

Il metodo socratico, uno dei suoi maggiori meriti, è assolutamente innovativo ed è detto Ironico-Maieutico, basato sul dialogo.

Francesca Ricciuti

Abruzzese, classe '85. Laureata con lode in Filologia Classica presso la Sapienza di Roma. Da sempre appassionata delle lingue classiche, ha insegnato sia privatamente che a scuola.