LetteraturaPrimo PianoI volti della filosofia: Aristotele

Francesca Ricciuti22 Giugno 2019
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Aristotele – filosofo, scienziato e logico greco antico – è considerato uno dei padri del pensiero filosofico occidentale.

Nasce nel 384 a.C. a Stagira, colonia greca situata nella parte nord-orientale della penisola calcidica della Tracia. Secondo gli studiosi, la biografia di Aristotele può essere suddivisa in tre periodi. Il primo periodo ebbe inizio quando, rimasto orfano in tenera età, dovette trasferirsi dal tutore Prosseno ad Atarneo, cittadina dell’Asia Minore nella regione della Misia (situata nel nord-ovest dell’attuale Turchia, di fronte all’isola di Lesbo). Prosseno, verso il 367 a.C., lo mandò ad Atene per studiare nell’Accademia fondata da Platone circa vent’anni prima, dove rimarrà fino alla morte del suo maestro. Aristotele non fu dunque mai un cittadino di Atene ma un meteco.

Le opere di Aristotele si distinguono in giovanili e della maturità. All’interno di quelle giovanili troviamo Grillo, Sulle idee, Sul Bene, Eudemo, Protreptico De philosophia; della produzione filosofica aristotelica più matura ci sono giunti solo gli scritti composti per il suo insegnamento nel Peripato, detti libri acroamatici (in greco: «Ciò che si ascolta») o esoterici. Ad Aristotele erano anche attribuiti i Problemi e Le Audizioni Meravigliose che la filologia moderna non riconosce come suoi. Il corpus di queste opere è divisibile per insiemi omogenei: Logica, Metafisica, Fisica, Sull’anima, Etica, Politica, Retorica, Poetica.

La filosofia di Aristotele è caratterizzata dalla stessa esigenza platonica di ricercare un principio eterno e immutabile che spieghi il modo in cui avvengono i mutamenti della natura.

Compito della filosofia è proprio quello di scoprire le cause che determinano il perché un oggetto tenda a evolversi in un certo modo. Aristotele parla in proposito di quattro cause: causa formale, causa materiale, causa efficiente, causa finale.

Nell’ambito della gnoseologia, Aristotele sembra rivalutare l’importanza dell’esperienza sensibile e sensoriale e tuttavia, al pari di Platone, mantiene fermo il presupposto secondo cui l’intelletto umano non si limita a recepire passivamente le impressioni sensoriali ma svolge un ruolo attivo che gli consente di andare oltre le particolarità transitorie degli oggetti e di coglierne le cause.

Esistono vari gradi del conoscere: secondo Aristotele all’inizio non ci sono idee innate nella nostra mente; questa rimane vuota se non percepiamo qualcosa attraverso i sensi.

Aristotele tratta nelle sue opere della conformazione dell’universo. Propone un modello geocentrico, che pone cioè la Terra al centro dell’universo. Secondo Aristotele, la Terra è formata da quattro elementi: la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua.

Aristotele ha avuto larga influenza su diversi pensatori delle epoche successive, che ammirarono il suo genio e analizzarono profondamente i suoi concetti: autorità indiscussa nella Scolastica di Tommaso d’Aquino, oltre che nella tradizione islamica ed ebraica del Medioevo, il pensiero di Aristotele venne spesso ripreso nel Rinascimento. Anche Dante Alighieri lo ricorda nella Divina Commedia.

Francesca Ricciuti

Abruzzese, classe '85. Laureata con lode in Filologia Classica presso la Sapienza di Roma. Da sempre appassionata delle lingue classiche, ha insegnato sia privatamente che a scuola.