ArtePrimo PianoLa fantasmagorica Mirabilia Art gallery ospita un’interessante mostra collettiva

Nicoletta Provenzano3 Dicembre 2019
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Un mondo inaspettato si apre nel verde e nel rosso di una vite rampicante: una giungla di oggetti, forme misteriche, reperti storici, archeologici, naturali, che popolano scaffali, pareti e soffitti in un susseguirsi di sguardi affascinati e sorpresi.

Un disegno scientifico di sfumata ricercatezza, un florilegio di meraviglie e bizzarrie delineano gli spazi della Mirabilia Art gallery di Giano del Bufalo, a Roma in via di San Teodoro, 14. In questo studiolo sono raccolte tutte le tipologie di curiosità che caratterizzano le stanze di meraviglie: fossili, conchiglie, rettili, mammiferi, invertebrati, scheletri, oggetti d’alto artigianato, pietre, busti, teste, armi, libri rari, opere d’arte.

L’eco di luoghi lontani, di intriganti fantasticherie, di mondi sepolti, riportati in superficie con l’odore di malinconia e con i toni di una macabra cromia, costruiscono una stupefacente collezione, plasmata nel corso degli anni dalla passione e dalla cura del suo creatore, restauratore e appassionato tassidermista.

Una “wunderkammer” di tradizione cinquecentesca e barocca si affaccia poco distante dal Circo Massimo, una galleria d’arte, uno spazio di sogno letterario che si intrufola nelle fessure del tempo e riporta l’ignoto di epoche perdute, immortalate in oggetti fatti segni, simboli, racconti, rituali.

Un bisogno di conoscenza e di amore per il mistero, per ciò che attraversa i secoli e preserva segrete storie e tremendi prodigi, prende posto nelle teche, tra i libri, in ogni nicchia della galleria che cattura la mente. Lo sguardo si perde in un viaggio di esotiche apparizioni, nei giochi dell’assurdo, in formazioni mostruose, nei memento mori, in un habitat in cui le categorie di tempo e di spazio sono superate dalla confluenza di racconti e memorie moltiplicatesi nei secoli.

Come in un museo di storia naturale, le spoglie di animali sono conservate con cura: una tigre, un elefante africano, testuggini, stambecchi, leopardi, un bufalo, un leone, un alce accolgono i visitatori in questa enclave del sovra-ordinario, altare consacrato all’eccentrica singolarità.

Gli animali – provenienti dal piccolo museo, purtroppo dismesso, di storia naturale della cittadina di Corten in Belgio – sono stati acquistati e restaurati da Giano del Bufalo che ne ha fatto i custodi della soglia e i numi tutelari del suo regno di passioni, nutrite fin dall’infanzia e figlie di un viaggio di scoperta con il padre archeologo.

La Mirabilia Art gallery oltre a esporre la collezione personale del suo proprietario, ospita sedute letterarie ed eventi d’arte. Recentemente conclusa, la mostra collettiva REQVIEM – a cura di Eliana Urbano Raimondi e Ivan Cenzi – esponeva le opere degli artisti Agostino Arrivabene, Philippe Berson, Nicola Bertellotti, Pablo Mesa Capella, Tiziana Cera Rosco, Pierluca Cetera, Gaetano Costa, Olivier de Sagazan, Alessandro Sicioldr Bianchi, Nicola Vinci.

Tiziana Cera Rosco, mostra collettiva REQVIEM, 2019, Mirabilia Art gallery

In questo spazio del sacro che accumula e innalza le memorie di ciò che pare estinto, le opere degli artisti intonavano un canto liturgico, indugiavano in un requiem suonato tra i reliquari e i silenziosi testimoni di un trapasso. La commemorazione di una carnalità sublimata nel martirio, nella condanna e infine nell’espiazione si librava in una orazione tra gli iconici abitanti di questo rifugio dell’oltre.

Pablo Mesa Capella, mostra collettiva REQVIEM, 2019, Mirabilia Art gallery

La Mirabilia Art gallery, “cabinet de curiosité”, intreccia un legame fantastico con l’osservatore che entra in uno spazio riservato allo stupore, all’esplorazione, al discernimento, al pensiero filosofico, all’ozio umanistico.

Nicoletta Provenzano

Nata a Roma, storica dell’arte e curatrice. Affascinata dalle ricerche multidisciplinari e dal dialogo creativo con gli artisti, ha scritto e curato cataloghi e mostre, in collaborazione con professionisti del settore nell’ambito dell’arte contemporanea, del connubio arte-impresa e arte-scienza.