Dalle meraviglie di una trascrizione botanica conservata per affezione e memoria sentimentale nel 1885 dal quattordicenne Antonio Casoli Cremona, come ricordo naturalistico di una temporalità domestica e cittadina lasciata su carta, il progetto Herbarium. I fiori sono rimasti rosa di Alessandra Calò, esposto presso la Maison Laviniaturra, con il testo critico di Azzurra Immediato, imprime e traccia un percorso germinativo e fragile attraverso le erbe spontanee disposte e sovrapposte con una gestualità accurata e amorevole.

L’esposizione, accolta e promossa dall’atelier Maison laviniaturra della fashion designer Lavinia Turra, è un’evoluzione e un esito della progettualità sociale Incontri! Arte e persone tenuto presso i Musei Civici di Reggio Emilia che ha visto l’artista coinvolta nella creazione di opere in dialogo con sei persone con fragilità all’interno delle collezioni del museo.
Come scrive Azzurra Immediato nel testo critico che accompagna la mostra: «Herbarium, sviluppandosi in una forma composita di teche, stratificazioni di supporti e scrittura, sembra perimetrare una dispersione di storie, di soggetti, di un tempo passato e di visioni in grado di porre in stretto dialogo il presente, il suo processo di analisi ed un trascorso altero che Alessandra Calò, insieme alle sei persone che l’hanno accompagnata nei Musei Civici di Reggio Emilia, ha ricostruito in maniera simbolica, frutto di una armonia oggettivata dal raccordo tra il processo fotografico e il fine semantico iniziale».

Nelle forme fissate su carta in una raccolta di storie minute e silenziose che attingono allo sconfinato regno naturale, indagato in un rapporto armonico e coincidente con l’umano, la poetica dell’artista svela la tenacia di una delicata permanenza preservata nel tempo, l’incontro di preziose consonanze realizzate nel linguaggio fotografico della stampa ai sali d’argento e nel fascino della tecnica rayografica che trattiene l’impressione di una natura ulteriore, unita in un ibrido di gestualità e materia vegetale.

Il gesto, fissato nel procedimento fotografico insieme alle erbe selvatiche, si pone come atto di cura amorevole che accoglie fragilità ed evanescenze, resistenze insperate e intimità corrisposte tra uomo e natura, trasportando il presente nel colorismo di un tempo antico, lasciato sedimentare nella memoria visiva e sentimentale, raccolta in forma tassonomica e corologica.
Tra arte ed alto artigianato, l’esposizione si confronta e accorda con le tessiture, le cromie, le morbidezze e i tagli scenici della Maison in un colloquio e ordine melodico raffinato che ritma lo sguardo in rimandi tonali accurati e conformi.

La mostra Herbarium. I fiori sono rimasti rosa, nel filtro di luce che eterna e vivifica la labilità e ciclicità naturale per sensibilità e spirito, racconta di un legame epidermico non sublimato con la realtà vegetale, in una consapevolezza di comunione partecipe con ciò che germina e sviluppa nella sua rarità e floridezza, conservando le proprie specificità più lievi, come recita il titolo nel richiamo ad una persistenza cromatica inusitata. L’umanità e il regno botanico, nel confrontarsi e riconoscersi come entità fragili della natura, compongono un delicato e prezioso sodalizio; da questo congiungimento e ravvisamento tornano alla mente le parole di Lucrezio nel De rerum natura:
«Pria le specie dell’erbe e ‘l verde onore
La terra germinò: florido il prato
Di color di smeraldo a’ colli intorno
Rifulse e in tutti i campi: a varie piante
Quindi concesso fu d’ergersi a gara
Per l’aure a lente briglie. […]
Tal dalla nuova terra erbe e virgulti
Salsero in prima […]
Che la terra a ragion madre del tutto
Chiamata sia, poiché di terra il tutto
Nacque».
Herbarium. I fiori sono rimasti rosa di Alessandra Calò
testo critico a cura di Azzurra Immediato
Maison laviniaturra, via dei Sabbioni 9, Bologna
dal 15 settembre al 31 ottobre 2022

Nicoletta Provenzano
Nata a Roma, storica dell’arte e curatrice. Affascinata dalle ricerche multidisciplinari e dal dialogo creativo con gli artisti, ha scritto e curato cataloghi e mostre, in collaborazione con professionisti del settore nell’ambito dell’arte contemporanea, del connubio arte-impresa e arte-scienza.