ArtePrimo PianoGiacomo Balla in mostra a Palazzo Merulana

Maria Virelli16 Maggio 2019
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Dal 21 marzo al 17 giugno in mostra a Palazzo Merulana di Roma l’esposizione Giacomo Balla. Dal futurismo astratto al futurismo iconico, curata da Fabio Benzi. La mostra si articola come un confronto tra i ritratti dell’ultimo Balla, le fotografie – di sofisticato taglio glamour – di autori del calibro di Anton Giulio Bragaglia, Elio Luxardo, Arturo Ghergo e le immagini di alcune celebri riviste patinate dell’epoca, andando a indagare sul passaggio di stile attuato dal pittore nel periodo degli anni Trenta. È da un quadro custodito all’interno della struttura dalla Fondazione Cerasi – Primo Carnera, 1933 – che trae spunto la mostra, focalizzata sull’ultimo periodo, quello figurativo, del maestro torinese.

Il ritratto del pugile, incipit della mostra, è volutamente ripreso da una foto di Luxardo pubblicata sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport; palese l’intenzione di far coincidere l’immagine dipinta con l’effetto del rotocalco, ottenuto dall’ausilio di una rete di metallo su cui poi l’artista dipinge, generando un effetto di retinatura identico a quello prodotto dalle immagini a stampa dei giornali. Si tratta ovviamente di un confronto intenzionale, e per l’epoca rivoluzionario, con i mezzi di diffusione di massa.

Lo storico dell’arte madrileno Gonzalo Zolle, collaboratore della Fondazione, ribadisce infatti più volte la volontà di Balla – il quale intendeva il Futurismo come impulso di rinnovamento continuo – di orientare, negli anni Trenta, il proprio occhio fotografico verso una nuova estetica di massa che, contestualmente, poteva essere perfettamente incarnata dal personaggio più popolare del momento, il pugile campione mondiale Primo Carnera.

Possiamo notare in tal modo quanto la produzione dell’artista tenda verso un nuovo linguaggio, completamente differente, verso una nuova figurazione mediatica spudoratamente ispirata alla fotografia di moda e alla iconicità dei divi del cinema hollywoodiano, uscendo dai canoni del futurismo e quasi facendosi precursore del movimento della Pop Art. Giacomo Balla. Dal futurismo astratto al futurismo iconico si inserisce in un programma pluriennale di progetti di approfondimento della Collezione Cerasi. Sarà possibile visitare la mostra dal mercoledì al lunedì, dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19).

Maria Virelli

Nata nel beneventano, ha studiato Letteratura, musica e spettacolo alla Sapienza di Roma. Appassionata fin dalla tenera età di Edgar Allan Poe, cinema e musica, considera l'arte la massima espressione della bellezza e dell'intelligenza umana. Ha trovato la sua dimensione ideale nella sperimentazione della scrittura. Scrive da freelance su testate regionali e culturali.