ArtePrimo PianoFurto d’arte: Annibale Carracci, Antoon van Dyck e Salvator Rosa rubati a Oxford

Anna D’Agostino18 Marzo 2020
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È con shock e profonda tristezza che la Christ Church Picture Gallery della Oxford University annuncia il furto di «tre dei dipinti più amati della Galleria», avvenuto durante la notte del 14 marzo scorso, intorno alle 23.00.

Oxford University, Christ Church Picture Gallery

Il danno ammonta a circa 12 milioni di dollari. Si tratta di tre pregevoli opere d’arte dal valore inestimabile, realizzate da artisti del Cinque e Seicento: il Ragazzo che beve del bolognese Annibale Carracci, che testimonia il suo interesse per i soggetti umili e ordinari, rientrante nelle cosiddette “scene di genere”, più volte raffigurate dal pittore; il Paesaggio roccioso con soldati del napoletano Salvator Rosa, caratterizzato da una natura aspra e selvaggia e da contrasti luminosi; Soldato a cavallo del fiammingo Antoon van Dyck, che con pochi tratti delinea un candido destriero al trotto cavalcato da un soldato munito di armatura.

Annibale Carracci, Ragazzo che beve, 1580 circa, olio su tela, 75,5 x 64 cm, Oxford, Christ Church Picture Gallery
Salvator Rosa, Paesaggio roccioso con soldati, 1640 circa, olio su tela, 75,2 x 61 cm, Oxford, Christ Church Picture Gallery
Antoon van Dyck, Soldato a cavallo, 1616 circa, olio su tela, 91 x 55 cm, Oxford, Christ Church Picture Gallery

Gli investigatori al momento sono in cerca di maggiori indizi per ricostruire quanto accaduto e risalire ai malviventi che hanno effettuato il furto con scasso. Questi si sarebbero introdotti nelle sale espositive della galleria durante la notte, portando via il prezioso bottino apparentemente indisturbati. Il personale della Christ Church, una volta appreso il fattaccio, ha subito avvisato la polizia che ha immediatamente raggiunto la scena del crimine per raccogliere le prove. La polizia ha inoltre interrogato i testimoni chiedendo se avessero visto o sentito qualcosa di sospetto e sta cercando eventuali telecamere a circuito chiuso nella zona, le cui immagini potrebbero essere molto utili alle indagini. La pinacoteca ha dichiarato che rimarrà chiusa fino a nuovo avviso.

La collezione della galleria in questione – vittima del crimine – è formata da donazioni e lasciti di facoltosi studiosi e collezionisti, il nucleo più antico è composto da una raccolta di circa 2.500 stampe donate al college da Henry Aldrich (1647-1710), comprendente opere di Andrea Mantegna e Marcantonio Raimondi, stampe topografiche francesi e ritratti inglesi a mezzatinta, in larga parte conservate ancora negli album originali, di gusto barocco.

Un secondo importante lascito avvenne nel 1765 da parte del generale John Guise (1682-1765) che lasciò in eredità la propria collezione composta da oltre 200 dipinti e quasi 2.000 disegni al Christ Church, luogo della sua formazione. Ciò ha permesso al college di introdurre l’arte nell’educazione di Oxford, senza la necessità per gli studenti di recarsi in Italia o di visitare collezioni private, che all’epoca possedevano la maggior parte delle opere d’arte del Regno Unito. Una serie di doni e lasciti successivi di opere ha fatto sì che la Christ Church Picture Gallery sia cresciuta fino a 300 dipinti e quasi 2.000 disegni, tra i quali si annoverano molti artisti italiani di grande fama come Leonardo da Vinci, Raffaello, Filippino Lippi, Tintoretto, Veronese. Le ultime donazioni che hanno ulteriormente arricchito il museo riguardano una collezione di vetri inglesi del XVIII e XIX secolo e una serie di icone russe del XVII e XVIII secolo. La galleria che attualmente ospita la collezione fu appositamente progettata dagli architetti Powell e Moya e fu inaugurata dalla regina Elisabetta II nel 1968; in precedenza i dipinti erano esposti principalmente nella Biblioteca del college.

Si intuisce, dunque, l’importanza della collezione su cui i malviventi hanno messo le mani, privandola – si spera momentaneamente – di alcuni degli artisti (due dei quali italiani) che maggiormente la rappresentano.

Una delle sale espositive della Christ Church Picture Gallery di Oxford

I trafugatori hanno pensato bene di agire in un momento in cui tutta l’attenzione mondiale è puntata sul coronavirus e l’auspicio è che le difficoltà del momento non rallentino le ricerche per il ritrovamento delle tre opere. Ci si augura, quindi, che i dipinti siano riportati quanto prima nel luogo di loro provenienza, confidando nel prezioso lavoro degli organi competenti, che sempre svolgono con onore. Un furto d’arte, infatti, non è solamente la privazione di un oggetto di grande valore economico ma un crimine contro l’umanità.

Anna D’Agostino

Classe '93, laureata in Storia dell'Arte con una tesi in Museologia sull'arredamento dell'Ambasciata d'Italia a Varsavia dalla quale è scaturita una pubblicazione in italiano e polacco. Prosegue la ricerca inerente l'arredamento delle Ambasciate d'Italia nel mondo grazie a una collaborazione con la DGABAP del Mibact. É iscritta al Master biennale di II livello "Esperti nelle Attività di Valutazione e di Tutela del Patrimonio Culturale".