ArtePrimo PianoUn dipinto di Nicolas Rousseau trafugato durante la guerra cerca il suo proprietario

Anna D’Agostino2 Settembre 2020
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Un misterioso dipinto ha trovato da poche settimane residenza presso il Centro mondiale per la pace di Verdun, nel nord della Francia. Si tratta di una tela dipinta a olio raffigurante un paesaggio realizzato dal pittore francese Nicolas Rousseau, delle dimensioni di 38 x 55 centimetri, che è tornata in patria dopo ben 76 anni trascorsi in Germania. L’opera è esposta nell’atrio del Centro, per essere immediatamente visibile a chiunque entri nell’edificio, in quanto essa è in cerca del suo legittimo proprietario; è, infatti, affiancata da un cartello con scritto: «Se riconosci il paesaggio o hai qualche informazione su questo dipinto, ti saremmo grati se ce lo facessi sapere».

Il valore del dipinto è stato stimato intorno a 3mila euro; esso mostra un paesaggio incorniciato da due gruppi di alberi, attraverso il quale scorre uno stretto specchio d’acqua, sulle cui rive è seduta una donna, l’unica figura presente nella tela. Rousseau è attribuito come artista alla Scuola di Barbizon, un gruppo di pittori paesaggisti francesi che lavorò a metà del XIX secolo. Il gruppo prende il nome da una colonia di artisti insediatisi nel comune di Barbizon, nella foresta di Fontainebleau, a sud-est di Parigi.

Nicolas Rousseau, Paesaggio, XIX sec, olio su tela, 38 x 55 cm

Questa piccola tela può essere considerata una vittima di guerra, dato che essa fu trafugata durante il secondo conflitto bellico. Le notizie che si hanno in merito al suo saccheggio non sono molte, ma al momento si è al corrente che Alfred Forner, sottufficiale della Luftwaffe tedesca, nella primavera del 1944 era di stanza tra la regione della Normandia settentrionale e la città di Saint-Omer. Egli fu incaricato da un superiore di portare il dipinto di Rousseau a Berlino, durante il periodo di congedo. Tuttavia, una volta giunto davanti all’edificio che avrebbe dovuto ospitare la tela, lo trovò in rovina. Stando a quanto dichiara Philippe Hansch, direttore del Centro mondiale per la pace, Forner decise di portare la tela a casa e successivamente tornò al fronte, dove morì qualche mese dopo. Pertanto, l’opera d’arte rimase a Berlino, appesa al muro del soggiorno della famiglia Forner, per ben 75 anni. Nel gennaio dello scorso anno, il figlio del soldato – Peter Forner – ha contattato l’Ambasciata di Francia a Berlino, per esprimere uno dei suoi ultimi desideri: restituire il dipinto ai suoi legittimi proprietari. Da allora, la Commissione per il risarcimento delle vittime di spoliazione (CIVS) a Berlino insieme alla Commissione francese per la restituzione dei beni culturali trafugati tra il 1933 e il 1945 hanno cercato di identificare i proprietari del dipinto o i loro successori legali: un tentativo, finora, inutile. Il caso risulta molto difficile in quanto l’opera, non avendo un valore elevato, può non essere necessariamente documentata, come afferma Julien Acquatella della CIVS.

Anne-Marie Descôtes, Ambasciatore francese in Germania, e Peter Forner accanto al dipinto del pittore Nicolas Rousseau nel momento della consegna

Esporre il dipinto all’ingresso del Centro mondiale per la pace, il quale riceve circa 60mila visitatori ogni anno, con la speranza che possa toccare la memoria di qualcuno e ricondurre il dipinto ai suoi proprietari o ai loro eredi, potrebbe rivelarsi una mossa vincente e ha inoltre il pregio di realizzare uno degli ultimi desideri di Peter Forner, scomparso a maggio all’età di 80 anni.

Anna D’Agostino

Classe '93, laureata in Storia dell'Arte con una tesi in Museologia sull'arredamento dell'Ambasciata d'Italia a Varsavia dalla quale è scaturita una pubblicazione in italiano e polacco. Prosegue la ricerca inerente l'arredamento delle Ambasciate d'Italia nel mondo grazie a una collaborazione con la DGABAP del Mibact. É iscritta al Master biennale di II livello "Esperti nelle Attività di Valutazione e di Tutela del Patrimonio Culturale".