ArtePrimo PianoCasa Vuota ospita la personale di Damiano Azzizia, “Polvere”

Nicoletta Provenzano24 Settembre 2019
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La prima personale di Damiano Azzizia, Polvere, a cura di Sabino de Nichilo e Francesco Paolo Del Re, si articola in un immediato e naturale riconoscimento con gli spazi di Casa Vuota, con il sussurro di un ambiente affidato al lento lavorio del tempo. In un materiale povero come il cartone da imballaggio Damiano Azzizia costruisce piccole finestre aperte su stanze disadorne, dove il tempo si deposita in ombre infinite che delineano, come antiche meridiane, le ore trascorse sui muri, eternate in un presente che attende.

In uno spazio silente, in un luogo spoglio e familiare, una realtà oggettiva e asciutta, privata della figura umana, rimane fissata nelle mura degli ambienti domestici, dove i ricordi sono essudate carte fissate alle pareti, oggetti ultimi dimenticati. Il supporto pittorico di cartone viene preparato con perizia per accogliere uno stile terso e netto che registra narrazioni quiete e mute.

Le assenze prendono corpo e costruiscono dimensioni spoglie eppure intrise di una memoria trattenuta e preservata dagli spazi, percorsa con lo sguardo che tace le intimità rivelate e il brusio di ciò che è passato. L’artista cattura lo sguardo all’interno di prospettive puntuali, scorci di stanze, corridoi, angoli e porte avvolte in un tenue lucore o in una leggera luce plumbea.

Le dimore di storie sconosciute vivono la sospensione dell’attimo e la fragilità di una consistenza transitoria che riporta l’osservatore ad immergersi nuovamente nei luoghi dei ricordi, per sentire voci un tempo conosciute, perse nei tracciati di ognuno, nei mutamenti e cambi di rotta che accompagnano la vita.

Si deposita lenta la malinconica presenza del vuoto che apre le porte alla trasformazione e lascia spazio a quel che resta, agli oggetti abbandonati, ai racconti ancora da venire. I contorni sghembi e logorati del cartone incorniciano un tempo separato dal fuori, intoccabile dal presente, dal decadimento, offrendo la loro precaria resistenza.

Damiano Azzizia, Melodia interna, 2017, acrilico su cartone, cm 29,7×17

Nell’opera Melodia Interna, tra i cassetti di un trumeau a specchio e la parete, appare riflessa l’eco di carte scritte tra le note di un canto dal sapore antico, su cui il vento ha depositato piccole particelle di oblio che celano enigmi racchiusi nei tiretti serrati.

Damiano Azzizia, Space line, 2018, acrilico su cartone, cm 24,2×25,3 – cm 35,2×29

Linee bianche continue incorniciano porte socchiuse e misurate aperture, piccoli affacci testimoni di un passaggio spoglio che delinea piccole vedute, contorni architettonici letterali e metaforici nell’opera Space line.

Damiano Azzizia, Memorie, 2017, acrilico su cartone, quattro pezzi, cm 29,5×17 ciascuno

Nell’opera Memorie le diverse angolazioni degli spazi ritraggono gli elementi residuali di un arredo semplice, di contenitori privati delle suppellettili, solitari interlocutori ai quali chiedere i racconti, le tracce e le confidenze trapelate tra gli spigoli, racchiuse nei cassetti, bisbigliate dietro le porte.

Casa Vuota, 2019, acrilico su cartone, quattro pezzi, cm 17x 29,5 ciascuno

Nell’opera Casa Vuota, gli spazi espositivi entrano nella narrazione pittorica, ripercorrendo le visuali e i punti di vista, la carta, gli spigoli, le aperture dell’appartamento che l’accoglie.

Un rimando continuo tra le opere e la Casa moltiplica la quadratura degli spazi in cui si inserisce l’osservatore, attento a ripercorrere le inflessioni sulla parete, dentro e fuori dal dipinto.

La mostra Polvere dona una incantevole introspezione nelle immagini permanenti di una architettura familiare, una raffinata esecuzione formale, una ricercata e attenta cura del dettaglio che si sposa con i caratteri fondamentali del luogo espositivo, una coerenza curatoriale ineccepibile.

La mostra sarà visitabile su appuntamento fino al 13 ottobre 2019.

Damiano Azzizia, Frammenti, 2018, acrilico su cartone, cm 19,5×27,3 – cm 28,5×15,8

 

 

Nota biografica:

Damiano Azzizia (1993) nasce a Martina Franca (TA) e studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Bari. Tra le mostre collettive recenti in cui ha presentato i suoi lavori si segnalano nel 2019 The Night Watch al Muzeul de Arta di Cluj-Napoca in Romania, Exibhition presso la UBB Galeria Paoul Sima nella medesima città e Trullo 227_Relazioni a Martina Franca a cura di Graziella Melania Geraci. Nel 2018 partecipa alle collettive Accademia In e Out al MAAC Museo Archeologico Arte Contemporanea di Cisternino (BR) e Ovunque alla Sala dei Templari di Molfetta (BA) e nel 2017 Non contate sul mio passaggio presso l’Ex Manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara. Nel 2017 ha vinto il Premio Nocivelli di Brescia nella sezione di pittura. Polvere a Casa Vuota a Roma è la sua prima mostra personale.

Nicoletta Provenzano

Nata a Roma, storica dell’arte e curatrice. Affascinata dalle ricerche multidisciplinari e dal dialogo creativo con gli artisti, ha scritto e curato cataloghi e mostre, in collaborazione con professionisti del settore nell’ambito dell’arte contemporanea, del connubio arte-impresa e arte-scienza.