LetteraturaPrimo PianoA duecento anni dalla morte di John Keats: l’«esistenza postuma» del poeta romantico
Il 3 febbraio del 1820 John Keats scrisse a Charles Armitage Brown: «Conosco il sangue di quel colore! È sangue arterioso. Non mi inganna quel colore. Quella goccia di sangue è la mia garanzia di morte. Morirò». I sintomi della tubercolosi si facevano sempre più evidenti nel giovane poeta inglese e lui, che aveva studiato medicina – sebbene l’avesse poi abbandonata per scrivere – sapeva riconoscere tutti quei segni. Non restava che una scelta: trasferirsi...