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La curatela si professa l’arte di organizzazione e allestimento delle mostre, in grado di valorizzare le singole opere attraverso un’adeguata ubicazione, un’atmosfera organica e un dialogo con il pubblico. Il ruolo del curatore acquisisce autonomia e professionalità durante gli anni Sessanta, grazie a figure indipendenti e sperimentali come Seth Siegelaub, Pontus Hultén, Walter Hopps, ma soprattutto Harald Szeemann. Dopo aver ottenuto il dottorato di ricerca in storia dell’arte, archeologia e giornalismo presso l’università di Berna,...

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Alexander Dorner (1893-1957) fu nominato direttore del Landesmuseum nel 1923 e proseguì la sua carica ristrutturando l’intero museo fino al 1937, quando il regime nazista lo costrinse all’esilio negli Stati Uniti. All’inizio della sua carica il curatore trovò una situazione paragonabile alla reggia di Versailles: le opere d’arte, provenienti da cinque collezioni, erano disposte simmetricamente in uno spazio simile a un Salòn, fungendo da decorazioni per la stanza. Influenzato dalle teorie di Alois Riegl (1858-1905),...

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Tra il 1957 e il 1966 il panorama artistico tedesco fu segnato dalla nascita e dallo sviluppo del gruppo ZERO, i cui membri – Otto Piene, Heiz Mack e in seguito Gunther Uecker – si opponevano alla pittura gestuale degli anni Cinquanta proponendo un terreno di sperimentazione. Il termine “ZERO” non era di matrice nichilista o dadaista, ma per il gruppo indicava «una zona incommensurabile dentro la quale un contesto stantio si trasforma in una...

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Il Groupe de Richerche d’Art Visuel fu fondato a Parigi nel 1960 dal teorico argentino Julio Le Parc e comprendeva un insieme di artisti internazionali che lavorava con l’arte Cinetica e Optical. Si trattava di un gruppo di lavoro comune, che progettava ambienti polisensoriali e costruiva sculture cinetiche con l’obiettivo di stimolare la percezione del fruitore e annullare la distanza tra artista e spettatore. La produzione del GRAV comprendeva installazioni ottiche e cinetiche bi- e...

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Negli anni Sessanta l’artista e curatore americano Allan Kaprow distinse due tendenze artistiche contrarie del suo tempo: l’”assemblage” come modalità di unione caotica di eventi in determinati spazi e in certi tempi (Happenings) e la GalleryBox, antenata del White Cube, come norma e regola costrittiva. Kaprow definì Happening «una forma di teatro in cui diversi elementi alogici, compresa l’azione scenica priva di matrice, sono montati deliberatamente insieme e organizzati in una struttura a compartimenti». 18...

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La Wunderkammer cinquecentesca è una tipologia architettonica di collezionismo naturalistico che fuoriesce dalla dimensione privata dello studiolo e approda nella costruzione di un vero e proprio ambiente. Imperatori, principi, scienziati e mercanti accumulano oggetti rari e reperti curiosi: si tratta di elementi bizzarri di ogni genere e provenienza, come zanne di avorio, calamite magnetizzate da fulmini, tappeti orientali, porcellane cinesi, ai quali spesso sono attribuiti poteri magici e valori simbolici. La Wunderkammer nasce e si sviluppa...