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Nonostante ci sia già una vittima, gli abitanti di Amity frequentano ancora liberamente le spiagge. Il capo della polizia Martin Brody è sul chi va là, estremamente teso, e scruta con sospetto la superficie di quell’oceano che non ha mai amato particolarmente. Il mare significa ignoto e ignoto può voler dire pericolo. I bagnanti però si divertono, e pur nella generale sospensione della scena, per alcuni minuti non accade nulla di rilevante. Poi la macchina...

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Vincent Hanna è un detective della polizia di Los Angeles mentre Neil McCauley è un rapinatore. Due uomini di mezz’età. Due professionisti. Anime solitarie che sanno fare solo quello che fanno. A interpretarli due mostri sacri del cinema: Al Pacino e Robert De Niro. Per la prima volta insieme nella stessa scena, dopo i crediti condivisi ne Il padrino – Parte II (1974) di Francis Ford Coppola, in Heat – La sfida (1995) di Michael...

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È abbastanza evidente come Il gladiatore (2000) di Ridley Scott sia invecchiato meglio delle critiche alle sue incongruenze storiche. Ben inteso, nel film ci sono davvero abnormi errori di ricostruzione e non poche licenze poetiche. Ma è anche vero che nel suo complesso l’operazione funziona proprio perché nelle logiche interne alla narrazione tutto torna perfettamente. E forse un tale risultato non si sarebbe potuto ottenere se ci si fosse riferiti a caotici e frammentari fatti...

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Il segreto del fu Marion Robert Morrison, nato in Iowa nel 1907, sta tutto qui: nella capacità straordinaria che la sua immagine aveva di rappresentare il granitico senso di giustizia tipicamente americano. I suoi eroi della frontiera (che non è stata solo quella del vecchio West) rispondevano a leggi che andavano oltre le regole della società moderna e anzi le precedevano, connesse com’erano all’arcaicità dell'”occhio per occhio” biblico: un uomo che ammazza l’amico o il...

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Ciò che l’immagine unisce, non può essere separato nemmeno dal fato. Ma le fotografie che mostrano insieme Julien e Florence nel finale dell’opera prima di Louis Malle, quel ricordo cui la donna si aggrappa con tutta se stessa, sembrano cadere nell’oblio ancor prima dei titoli di coda. Solamente il cinema non dimentica. Ascensore per il patibolo (1958) adatta con rigore formale e notevole arguzia l’omonimo romanzo di genere di Noël Calef (pubblicato nel 1956) e...

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«Ma, allora io le potrei dire, anche col rispetto per l’autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce?». Chi non conosce la supercazzola? Esiste persino una pagina Facebook intitolata al conte Mascetti, dove ogni pretesto è buono per innescare la formula e farsi due risate. 45 anni fa, esattamente il 24 ottobre 1975, usciva Amici miei di Mario Monicelli, ed è come se fosse accaduto il mese scorso. I cult hanno questo destino:...

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«Nel XVII secolo si scatenò, spietata e violenta, la lotta contro quegli esseri mostruosi e assetati di sangue che le cronache del tempo chiamavano vampiri». Così recita una voce narrante nel celebre prologo de La maschera del demonio (1960) di Mario Bava. Già nei primi 15 secondi, il film mette sul tavolo le carte che si appresta a rimescolare: un immaginario che fa riferimento soprattutto alla letteratura gotica ottocentesca, ai trattati e alle leggende popolari....

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“Cercare la luna nel pozzo” significa desiderare qualcosa di irrealizzabile. Ivo Salvini però è matto e non sa che ascoltare le voci provenienti dalle fonti d’acqua la notte può essergli fatale, nonostante molti lo avvertano del pericolo. Ecco in poche parole l’incipit de La voce della luna, l’ultimo film di Federico Fellini, distribuito nelle sale italiane a partire dal 1 febbraio 1990. La scelta del protagonista cade presto su Roberto Benigni, affiancato da Paolo Villaggio...

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Guardando alle sue apparizioni nel cinema italiano, ci si convince che Max von Sydow sia uno di quegli attori per i quali non esistono “ruoli minori”. E sì che in più di sessant’anni di carriera di personaggi secondari ne ha interpretati tanti. Però sempre con quella classe e quella sicurezza che sono proprie dei grandi, dei veri professionisti. Lo svedese dagli occhi di ghiaccio non si scompone neppure in Gran bollito (1977) di Mauro Bolognini,...

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Nato a Biella nel 1924, Armando Crispino appartiene alla generazione di cineasti italiani che hanno esordito nei primi anni Cinquanta, nonostante egli debba attendere il decennio successivo per avere l’occasione di passare alla regia dopo molta gavetta sui set di autori quali Luigi Comencini, Pietro Germi e Antonio Pietrangeli. Con quest’ultimo instaura quasi un rapporto di maestro-allievo, lavorando come aiuto regista per ben cinque pellicole del collega appena più anziano, da Lo scapolo (1956) a...