Un progetto ambizioso dal titolo Mostre in mostra. Roma contemporanea dagli anni Cinquanta ai Duemila è stato inaugurato lo scorso 30 maggio presso il Palazzo delle Esposizioni. Fino al 28 luglio saranno riproposte sei mostre che si sono tenute a Roma tra gli anni Cinquanta e gli anni Duemila: in questo modo è possibile ammirare capitoli della storia dell’arte in un progetto corale che permette l’incontro tra il passato e il presente, tra l’arte sviluppatasi in settant’anni di storia e il mondo di oggi.
Sono sei le esperienze allestite nella capitale e ricordate in questa mostra, per un totale di sessanta opere tra sculture, dipinti e installazioni. Il percorso filologico è emozionante e inizia con la rievocazione delle opere di Titina Maselli esposte nel 1955 alla Galleria La Tartaruga: protagonisti gli alberi, i muri e le impalcature della città di New York. Il viaggio prosegue con Giulio Paolini del quale è ricordata la prima personale che si tenne nel 1964 presso la Galleria La Salita nella quale l’artista apre una profonda riflessione sugli strumenti del proprio lavoro. Luciano Fabro è presente con un grande insieme di opere che l’artista espose alla Biennale di Parigi del 1971. A seguire è la volta di Carlo Maria Mariani con un quadro esposto presso la Galleria di Gian Enzo Sperone nel 1981 che rappresenta i protagonisti della scena romana del tempo catapultati indietro nella storia. Risale al 1990 l’esposizione Tombeaux di Jan Vercruysse nella Galleria di Mario Pieroni mentre è del 2004 la mostra Elisir di Myriam Laplante nella quale lo spettatore viene catapultato in un mondo paradossale in cui l’universo è popolato da bambole-cavie chiuse sotto campane di vetro. Chiude il viaggio un omaggio al grande fotografo Sergio Pucci che nel corso dei decenni ha documentato le opere d’arte esposte presso gallerie e spazi espositivi.
Attraverso questo percorso, la mostra permette di omaggiare la capitale come centro di irradiamento culturale e culla di straordinarie esposizioni che diventano un bene collettivo inestimabile.

Giulia Nazzari
Classe '92, cresciuta tra i monti abruzzesi e i libri, niente le è più caro di questi due elementi. Appassionata di letteratura, arte e cinema, si laurea in Lettere presso l’Università degli Studi dell’Aquila.