LetteraturaPrimo PianoIl crepuscolarismo di Sergio Corazzini: la vita che «fugge lenta e soave»
«Io mi sento così buono, così tenero, così dolce, che la mia vita fugge lenta e soave, e s’inazzurra, e s’inciela». Con queste favolose immagini Sergio Corazzini raccontava in una lettera all’amico Alfredo Tusti dell’infatuazione avuta per una fanciulla. Si potrebbe dire che questa sensazione della vita che «fugge lenta e soave» abbia colmato tutta la sua breve esistenza, durata appena ventuno anni. Corazzini nasce a Roma nel 1886 e a causa di problemi finanziari...