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Un classico ha molteplici chiavi di lettura: è probabilmente in questo che risiede l’immortalità dell’antico. Lo sguardo dell’esperto non si placa e non si stanca mai di osservare. L’occhio di chi indaga, nel tentativo di sviscerare ogni contenuto, non viene mai lasciato riposare; per questo, chi conosce profondamente l’opera, il suo autore e i suoi personaggi, trova sempre di che parlare, nonostante da lungo tempo si sia dedicato anima e corpo al suo approfondimento. Eppure,...

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A ispirare il suo capolavoro assoluto – “kafkiano”, possiamo dire – sarà la guerra e, in generale, il mondo militare con tutti gli apparati di cui è costituito. Dino Buzzati, infatti, chiamato per la leva, si iscrive alla scuola per ufficiali della caserma Teuliè di Milano, pur soggiornando a lungo in altri campi. Dopo Barnabò delle montagne, parabola esistenziale di un guardiaboschi, e Il segreto del bosco vecchio, narrazione fantastica di un fanciullo rimasto orfano,...

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Il cognome di Mary Elizabeth Coleridge (1861-1907) porta subito alla mente Samuel Taylor Coleridge, suo ben più famoso avo: Mary Elizabeth era, infatti, la sua pronipote. La vena poetica sembra allora aver attraversato nella famiglia Coleridge tutto il XIX secolo per giungere così alla penna di questa scrittrice che in vita fu più celebre come romanziera e saggista. Per ovvi motivi, crebbe in un ambiente particolarmente pregno dal punto di vista artistico: viveva in una casa...

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Sembra impossibile scrivere qualcosa di nuovo su un autore come William Shakespeare e su un testo ben radicato nell’immaginario comune come è Romeo e Giulietta. Invece proprio nel “già noto” si possono trovare significati innovativi, se si è disposti a farsi guidare da uno sguardo alternativo. L’innovazione non è nel testo ma nella percezione dello stesso e nel modo in cui un autore di tale calibro viene accolto. Nei cinque secoli che ci separano da Shakespeare...

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Alfonso I d’Este (Ferrara, 21 luglio 1476 – Ferrara, 31 ottobre 1534), oltre a essere passato alla storia in qualità di terzo Duca di Ferrara, Modena e Reggio (ruolo che rivestì dal 1505 al 1534), si distinse altresì quale straordinario mecenate delle arti e amante della cultura. Infatti, durante il suo regno, si circondò di artisti e letterati, il che rese la corte estense un centro di importanza europea e diede un impulso fondamentale alla...

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Dopo essersi formato a Venezia, probabilmente insieme a Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto lavorò a Treviso (1503-1506), Recanati (1506-1508) e Roma (c. 1508-1510), prima di stabilirsi a Bergamo, dove raggiunse la sua maturità espressiva e dove tra il 1513 e il 1526 dipinse per prestigiose famiglie come Tassi, Bonghi, Brembati e Cassotti. Questi ultimi furono ricchi mercanti di tessuti della Valle Imagna che vollero testimoniare la loro ascensione sociale tramite l’arte, avvalendosi di pittori del calibro...

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La parte meridionale della necropoli della Padova protourbana, indagata tra il 2002 e il 2003, veniva utilizzata già dalla prima metà del IX secolo a.C. e ha restituito 692 sepolture in un’area di soli 300 metri quadrati. Sono state individuate diverse fasi che corrispondono ad altrettanti cicli sepolcrali, con un divario iniziale di circa tre generazioni; inoltre, si è notato che le sepolture sono organizzate in insiemi ai lati di una fascia di rispetto, che...

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All’inizio della sua opera monumentale, il meraviglioso Decameron, Giovanni Boccaccio parla di quel tragico evento che fu la peste del 1348. Non si limita certo a far soffrire i lettori, ma la usa sapientemente quale punto di partenza della sua storia. E così quella tremenda pestilenza, che piegò Firenze, divenne teatro di cento storie, narrate dai dieci protagonisti dell’opera. Una cornice certamente insolita, che Boccaccio sapeva bene avrebbe riportato alla memoria dei fiorentini una serie di...

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Di fronte alle manie di protagonismo, di grandezza e all’incrollabile “fede” dell’uomo in se stesso, è forse utile ricordare quanto sia futile qualsiasi ritenuta ragionevole pretesa di disporre – di se stessi o degli altri – in maniera definitiva. Il controllo – benché illusorio – che si credeva di esercitare, sfugge; quel che sembrava di aver raggiunto e ottenuto, a prezzo magari di tanta fatica, si dissolve e quel che emerge è l’uomo, nella sua miseria...